Attualità

Colleferro. Furia cieca su Willy a terra, «gli saltavano sopra in due»

Pino Ciociola mercoledì 9 settembre 2020

Il dolore per la morte di Willy

Ferocia e basta. Senza pietà, né alcuna logica. Come sembra raccontare anche il corpo di Willy. Sul quale, «già a terra e inerme – dice un testimone – addirittura saltavano in due». Ma partiamo dalla fine, da quanto si legge sul verbale di fermo dei Carabinieri, contenuto nell’ordinanza di conferma degli arresti per Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, quest’ultimo ai domiciliari, per l’assassinio a Colleferro di quel ventunenne ragazzo buono. Sono le 3 e 55 della notte fra sabato e domenica scorsi, i quattro sono «tutti palesemente accaldati e nervosi, tanto che arrivavano al bar con fare spedito rimanendo sorpresi della presenza dei militari» e Gabriele Bianchi «indossava una camicia nera aperta che aveva un’asola strappata». Li invitano a seguirli in caserma. Poco dopo arriva la notizia che Willy è morto.

Stesse versioni. Cos’era successo – tragicamente finito da meno di mezz’ora (alle 3 e 30) – si ricostruisce attraverso le (molte) testimonianze fornite da chi era in quei «giardini comunali» di Colleferro e riportate nell’ordinanza del Gip. Tutte praticamente uguali nella dinamica, nei protagonisti, nei risvolti d’un omicidio che mette i brividi.

Un pugno. Colleferro, largo Santa Caterina: F.D.R. è appena uscito dal locale Duedipicche con amici e amiche, tre di queste gli raccontano d’esser state «apostrofate in modo volgare da alcuni ragazzi», lui e un amico, A.R., li rintracciano: «Scambiamo qualche battuta», poi c’è un «diverbio verbale» e «all’improvviso» uno colpisce F.D.R con «un pugno al volto», un ragazzo che ha «l’avambraccio sinistro ingessato».

Giù dal Suv e botte. Si spostano, poco dopo «arriva a palla un Suv nero», scendono tre ragazzi (un quarto rimane alla guida) che «iniziano a picchiare selvaggiamente chiunque fosse sul posto». Molti raccontano i loro tatuaggi anche nei particolari («Uno aveva in viso una lacrima tatuata sotto l’occhio»), molti riconoscono «con certezza» Marco e Gabriele Bianchi, ma anche Pincarelli e Belleggia, quest’ultimo ha il braccio ingessato.

Uno striscione a Colleferro - Facebook

«Violenza inaudita». Poco prima, E.C. e Willy si erano avvicinati a F.D.R. che discuteva con Belleggia, poi diretti alla macchina di Willy, «a pochi metri». Senza che «ce ne accorgessimo – spiega E.C. – venivamo aggrediti da due ragazzi. Ricordo subito l’immagine di Willy a terra, circondato da quattro o cinque ragazzi che lo colpivano con calci e pugni». Ne prende anche lui stesso, «la violenza dei colpi su me e Willy era inaudita»: Non serve nemmeno urlare che non c’entrano.

«Ancora calci e pugni». Parecchi vedono Willy, steso, avere spasmi «come delle convulsioni», perdere sangue dalla bocca. «Era vicino a me – dichiara a verbale M.L. –, veniva picchiato selvaggiamente e si rialzava, quindi veniva colpito ripetutamente e cadeva a terra, qui veniva picchiato con calci e pugni dai fratelli Bianchi e Pincarelli». Ancora: «Gabriele Bianchi – spiega agli investigatori F.R., si legge nell’ordinanza – prima gli ha dato un calcio in pancia, Willy si è accasciato, si è rialzato ed è stato colpito nuovamente da Gabriele», che «l’ha picchiato a terra», dice M.L. «tempestandolo di calci e pugni». Poi, quando arriva la sicurezza dei locali lì vicino, i quattro «sono saliti in macchina e scappati a folle velocità». Proprio M.L. fotografa la targa e la fornirà ai Carabinieri.

Gli indagati. Fra gli indagati ormai è scaricabarile e accuse incrociate. Belleggia ha visto i Bianchi con Pincarelli «picchiare selvaggiamente chi era sul posto», poi colpire «Willy repentinamente con un calcio al torace, infierendo mentre si trovava a terra». Spiega anche che «i fratelli Bianchi, prima dell’arresto, mi hanno "consigliato" di mantenere il silenzio sulle loro condotte». Secondo Pincarelli, invece, «i fratelli Bianchi non avevano toccato nessuno».

L’autopsia: «Politraumatismo». È durata quattro ore l’autopsia sul corpo di Willy. «Quadro chiaro», lo definisce Saverio Potenza, che ha effettuato l’esame al policlinico Tor Vergata di Roma: «Un politraumatismo importante con più lesioni, in più organi, in diversi distretti del corpo e non solo a torace e addome. Abbiamo acquisito tutti i dati necessari per restituire il corpo ai genitori (il funerale sarà sabato, nel campo sportivo di Paliano, ndr) e fatto i rilievi imprescindibili, ora va messo tutto insieme e fatto un ragionamento medico-legale anche col supporto degli esami di laboratorio. Sarà necessario fare un quadro generale e dal particolare ricostruire la dinamica dell’evento».