Attualità

Sanità. Trapianti, nel 2017 donatori aumentano del 18 per cento

Redazione Internet mercoledì 27 dicembre 2017

Un trapianto alle Molinette di Torino (foto Ufficio stampa dell'ospedale)

Il miracolo di Natale è accaduto alle Molinette di Torino: grazie alla generosità di una donna di 48 anni morta per emorragia cerebrale, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre tre trapianti hanno ridato la speranza ad altrettante donne: la prima, di 52 anni, ha ricevuto due polmoni, la seconda, di 59 anni, fegato e rene e infine una terza, di 44 anni, il secondo rene.

E l'Italia si conferma all'avanguardia nella cultura della donazione: il 2017, infatti, si chiude con un +18% di donatori rispetto al 2016, quando i numeri già segnavano un trend positivo (+15%). Un biennio, dunque, virtuoso, che porta il Paese in vetta tra le nazioni europee. È quanto emerge da alcuni dati del Centro nazionale trapianti aggiornati al 30 novembre.

La quota del 2017 dei donatori è a 28,7 casi per milione di abitanti (rispetto al 24,3 del 2016), con una media Ue di 18,4. Il dato è molto più alto nel Centro Nord (35,4 donatori per milione) che nel Centro Sud (19,1). Soddisfatto è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti. "Il modello delle donazioni sta funzionando. L'area del Centro Nord è ai vertici europei dopo la Spagna. Il Sud è sulla media europea", ha commentato. Calano le opposizioni alla donazione: arrivano al 28% del 2017 sul 32% di accertamenti di morte del 2016.

Il numero dei trapianti da donatore ha raggiunto quest'anno quota 3.688 interventi. Aumentano i trapianti di rene (da 1.796 del 2016 a 1.971 del 2017) di fegato (da 1.213 a 1.309), di cuore (da 266 a 272). In lieve calo il numero di trapianti di polmone (da 147 a 144). Nel frattempo, diminuisce il numero dei pazienti in lista d'attesa: dai 9.026 del 31 dicembre 2016 si passa agli 8.774 del 30 novembre 2017. Risultati positivi anche per la donazione e il trapianto di cellule staminali emopoietiche. L'anno si chiude con 500mila donatori iscritti nel Registro Ibmdr (Italian bone marrow donor registry), e più di 20mila iscritti solo negli ultimi dodici mesi.

Per le donazioni di staminali emopoietiche da donatore volontario, inoltre, un altro segno più: al 7 dicembre sono state 209 (con altre 7 previste entro fine anno) a fronte delle 208 del 2016 e delle 190 del 2015. Sul fronte dei trapianti non si fermano le novità. Infatti a breve in Conferenza Stato-Regioni arriverà un nuovo modello organizzativo che vedrà lo sviluppo di una rete tra il sistema trapianti e i centri clinici con un riconoscimento istituzionale dei ruoli di chirurghi e degli internisti.

E si realizzerà un sistema "hub e spoke" perché, come spiega Nanni Costa, "l'attività di trapianto non è più solo del Centro trapianti ma diventa un'attività sul territorio, di più ospedali. Il numero di trapianti è talmente alto che è impensabile che siano solo i Centri trapianti a curare ma coordineranno le cure degli altri e seguiranno i casi a maggiore complessità".