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Scontro in mare. Tragedia a Ravenna, si cercano 4 dispersi

lunedì 29 dicembre 2014
Sono riprese alle prime luci del giorno a Ravenna le ricerche dei quattro marinai turchi, tra cui il comandante e il primo ufficiale, dispersi ieri nello scontro tra due mercantili - il turco 'Gokbel' e il 'Lady Aziza', che batte bandiera del Belize - a circa 3 miglia dal porto. Due le vittime, mentre gli altri cinque componenti dell'equipaggio sono stati soccorsi e trasportati all'ospedale. L'incidente è avvenuto alle 8.40 di ieri, quando la motonave turca si apprestava ad entrare in porto e l'altra ad uscire. Difficili i soccorsi, per le proibitive condizioni meteomarine. La motonave 'Gokbel' è affondata, la 'Lady Azizà - con equipaggio siriano - non ha riportato danni evidenti ed è stata rimorchiata in porto. Sull'incidente sono state aperte due inchieste, della Procura e della Capitaneria di porto. - Con la salita a due delle vittime si aggrava il bilancio della collisione tra due mercantili, uno turco - affondato - e uno battente bandiera del Belize avvenuta al largo di marina di Ravenna e che vede ancora dispersi quattro marittimi degli 11 di equipaggio che si trovavano sulla nave affondata. La ciurma era formata da uomini tra i 20 e i 57 anni, tutti di nazionalità turca. Una delle due vittime è deceduta dopo il salvataggio, mentre l'altra è stata trovata morta in mare. A Ravenna è in arrivo il console turco. Gli altri cinque marittimi, già recuperati dal mare e ricoverati nell'ospedale della città romagnola, sono stati giudicati fuori pericolo. La dinamica. Secondo il Procuratore capo di Ravenna, Alessandro Mancini, "è chiara la dinamica" che, ieri, ha portato alla collisione dei due mercantili, il turco 'Gokbel' e il 'Lady Azizà, battente bandiera del Belize. "Su come sia stato possibile e perché - ha precisato - è un'altra questione". Al vaglio c'è finita soprattutto la "causa umana", ovvero un'errata manovra, ma l'inchiesta tiene conto anche delle "condizioni atmosferiche" definite "particolarmente proibitive". "Una collisione di questo tipo - ha ricordato Mancini - non era mai avvenuta a Ravenna", città che aveva conosciuto altri incidenti legati all'ambiente marino ma con tutt'altra modalità. Il prossimo passo dell'inchiesta consisterà nella localizzazione esatta del punto d'urto: per la 'Lady Azizà, ora sotto sequestro probatorio, tale individuazione è relativamente semplice dato che i segni sono visibili a prua (il mercantile è ora ormeggiato in una banchina del porto romagnolo). Più difficile sarà invece per quella turca, la 'Gokbel', visto che si è inabissata. Secondo il Pm di turno Stefano Stargiotti, titolare del fascicolo, la nave è colata a picco in pochi minuti dopo essere stata colpita in zona di poppa. "Quella del Belize stava uscendo - ha ricostruito il Pm - mentre quella turca stava arrivando".  Obiettivo della Procura, che conduce un'indagine penale contestuale a quella amministrativa aperta dalla Capitaneria, è "capire la manovra eseguita". È per questo, ha aggiunto il Pm, che "stiamo acquisendo sia documentazione tecnica" dei due mercantili che le testimonianze dei rispettivi equipaggi. Tanto che "già da ieri stiamo ascoltando sia i marittimi turchi che quelli siriani". Le testimonianze hanno fin qui permesso di ricostruire "molti dettagli di quanto accaduto". Dal punto di vista tecnico, il radar della 'Lady Azizà è apparso finora a posto. Per fare considerazioni su quello della 'Gokbel' occorrerà attendere il recupero della motonave. "La manovra che desta più perplessità è quella della nave turca - ha precisato ancora Stargiotti -: rispetto alle regole marittime ha avuto un comportamento ancora da decifrare, per certi versi anomalo". Dopo l'impatto la motonave turca è affondata in pochi minuti, imbarcando acqua di poppa e dunque appesantendosi su quel lato. Prima di adagiarsi sul fondale sabbioso di 9-15 metri con la prua verso l'alto affiorante dall'acqua, ha percorso qualche centinaio di metri. Lo stesso ha fatto l'altro mercantile. L'allontanamento delle due motonavi ha impedito che l'equipaggio siriano potesse magari prestare i primi soccorsi a quello turco. "Non è ipotizzabile omissione di soccorso", ha spiegato il procuratore Mancini. Inoltre il soccorso "deve essere effettuato da mezzi idonei". E in quelle condizioni di mare agitato forza 5-6, vento a oltre 50 nodi, fitta nevicata e nebbia, la motonave del Belize non lo poteva essere. Le zattere autogonfiabili individuate in mare dai soccorritori erano quelle lanciate dalla 'Gokbel' stessa. Ma sono servite a poco, perché con il mare così agitato "era come cavalcare un toro infuriato. È verosimile che comandante e primo ufficiale turco, tra i dispersi, abbiano abbandonato la nave all'ultimo", ha continuato Mancini. È per questo che si pensa possano essere rimasti incastrati dentro al relitto.