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Aquila. Bimbi travolti da un'auto, il dolore dell'arcivescovo: cuore in tumulto

Redazione Internet giovedì 19 maggio 2022

L'arcivescovo dell'Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi, in un'immagine d'archivio

Un'auto parcheggiata in discesa si mette in movimento e piomba su un gruppo di bambini che giocano nel giardino della scuola d'infanzia. Un piccolo di 4 anni muore, altri 5 restano feriti. Una tragedia che ha lasciato sgomenti, senza parole. Un grande dolore. Anche per l'arcivescovo, il cardinale Giuseppe Petrocchi, che in un messaggio, pubblicato sul sito diocesano, afferma:

«La Chiesa Aquilana ha il cuore in tumulto e, come tutta la Città, rimane sgomenta di fronte alla tragedia che si è abbattuta su alcuni bambini (mentre giocavano felici nel giardino dell’asilo) e ha devastato le loro famiglie. Ogni bambino è il tesoro più prezioso per i suoi genitori, come anche per la comunità in cui vive; ma è pure “patrimonio sacro” dell’intera umanità: appartiene a tutte le persone degne di questo nome.

Perciò un bambino che muore o che rimane ferito provoca un dolore “universale”, che lacera l’“anima” del mondo. La Chiesa Aquilana innalza preghiere incessanti per i bimbi feriti e per le loro famiglie, e abbraccia con tenerezza partecipe le Mamme e i Papà colpiti da questo immenso dolore.

Affido alla Vergine Maria il piccolo Tommaso, perché lo accompagni al cospetto del Signore, crocifisso-risorto: sia Lei ad unirlo alla schiera dei “santi innocenti”, nei quali risplende eterna la Luce del Vangelo. E adesso spetta a te, piccolo Tommaso, diventare il nostro “angioletto custode”, che veglia su di noi: dal Paradiso”!»

Una rosa bianca di fiori sul cancello chiuso della scuola d'infanzia dove è avvenuta la tragedia - Ansa

La cronaca​

Anche la donna che ha parcheggiato l'auto poi precipitata sui piccoli è profondamente addolorata e distrutta. Sotto choc.

"Me la sono vista passare avanti, ho provato a fermare la macchina con le mani ma non ci sono riuscita. Ed ha colpito i bambini rompendo la recinzione - ha anche raccontato oggi al suo avvocato Francesco Valentini. "Mio figlio - ha aggiunto - durante la corsa ha cercato di uscire dalla macchina sbattendo la testa dentro l"abitacolo. Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia segnerà per la vita. Siamo sconvolti, addolorati. Chiedo e chiederò ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e di bambini feriti".

"Ho parcheggiato la macchina non in pendenza, ho inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano", ha detto poi la donna, madre di tre figli di cui due iscritte alla scuola d'infanzia Primo Maggio.

La donna verrà ascoltata nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Stefano Gallo. Domani intanto in Procura è previsto l'affidamento dell'incarico sulla perizia tecnica sull'auto all'esperto Cristiano Ruggeri. E sempre in mattinata è in programma una riunione alla presenza dell'anatomopatologo Giuseppe Calvisi per verificare l'eventualità chiesta da investigatori ed inquirenti di evitare la autopsia sul corpo di Tommaso effettuando una ricognizione cadaverica.