Attualità

Firenze. Tiziano Renzi: accuse false. Anm: non è giustizia a orologeria

Redazione Romana mercoledì 20 febbraio 2019

«Inammissibile» parlare di «giustizia a orologeria». Dopo le accuse, più o meno velate, da parte della politica seguite alla decisione del Gip di Firenze di mettere agli arresti domiciliari i genitori di Matteo Renzi, arriva l'alt dell'Anm, l'Associazione nazionale magistrati. L'azione dei giudici, mette nero su bianco con una nota durissima il sindacato delle toghe, «non si arresta mai e non è mai rivolta a una contingenza politica o a favorire o danneggiare una parte politica». Non è accettabile «parlare di interventi orientati, mediaticamente pilotati o aventi finalità politiche» perché «l'unico obiettivo» di chi indaga è «la tutela dei diritti dei cittadini, senza distinzioni». Non si possono battere le mani quando sentenze e provvedimenti «trovano il nostro gradimento» o dire «che sono politici quando non ci piacciono».

La tempistica con cui la misura cautelare è stata eseguita, in coincidenza del voto della base M5s sull'autorizzazione a procedere per Matteo Salvini nell'ambito del caso Diciotti, ha spinto diversi parlamentari ad alimentare i sospetti e puntare il dito contro «chi fa di tutto per avere la fine di Renzi». Le dichiarazioni di solidarietà all'ex premier, le sue stesse parole, sono presto sconfinate in terreni pericolosi. L'eco dello scontro tra politica e magistratura consumato a più riprese in epoca berlusconiana ha quindi preoccupato i magistrati che ora vogliono «fare chiarezza» per «evitare dannosi tuffi in un passato che non vogliamo più rivivere e interrompere un refrain che rende una cattivo servizio ai cittadini».

Intanto Tiziano Renzi, principale protagonista della vicenda, si sfoga con un lungo post su Facebook. Sono le sue ultime parole pubbliche, visto che ha deciso di staccare il social network fino a quando non potrà uscire da casa. Il suo è un duro atto di accusa: «I giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell'accusa - scrive - queste ricostruzioni sono false. A tutti chiedo solo una cosa: aspettate i processi. Aspettate e vedremo chi ha ragione». Il padre dell'ex premier parla di «massacro mediatico incredibile». «È un incubo non potersi difendere. Vorrei urlare il mio sdegno e invece sono chiuso in casa come un criminale - sottolinea - Non auguro a nessuno, nemmeno al mio peggiore nemico, di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori».

I coniugi Tiziano Renzi e Laura
Bovoli lasceranno la loro casa nella campagna di Rignano sull'Arno (Firenze) e si trasferiranno in un'altra abitazione dove continueranno a scontare gli arresti domiciliari. Renzi senior e la moglie hanno chiesto, tramite il loro legale, l'avvocato Federico Bagattini, e ottenuto dal gip del Tribunale di Firenze, Angela Fantechi, un cambio nel domicilio in cui stanno scontando gli arresti domiciliari. La coppia si trasferirà a casa di una delle figlie. Non è stato precisato però se andranno ad abitare in casa della figlia Matilde o in quella di Benedetta. Tra le motivazioni anche quelle famigliari e di allentare la pressione di "assalto mediatico" sulla loro residenza nella campagna fiorentina. Mentre si terrà lunedì l'interrogatorio di garanzia dei coniugi Renzi.

«Vorrebbero giudicarci tutti nelle piazze populiste e aspettare un mio fallo di reazione. C'è una tale campagna di odio contro di me... Lo sanno anche i sassi dove vogliono andare a parare. Però è da vigliacchi mettere in mezzo la mia famiglia. Se la prendessero con me, avessero questo coraggio. Io sto qui, non mi muovo e non ho paura». Lo afferma l'ex premier Matteo Renzi in un colloquio con il Corriere della Sera, in cui commenta la vicenda giudiziaria che coinvolge i suoi genitori. «Hanno messo al gabbio mia madre, di più non potevano fare. Ora loro hanno finito e inizio io». «Se anche i miei venissero condannati, e così non sarà, riceverebbero comunque una pena meno pesante dell'arresto, così dicono gli avvocati. E quindi perché metterli ai domiciliari? Solo per lo spettacolo mediatico», osserva Renzi, secondo cui «tutta questa storia si rivelerà un boomerang». «Anche se in tanti cercano parole di consolazione, io conosco la verità che nessuno vuole dire. Se non avessi fatto politica, oggi i miei genitori non subirebbero questo», ribadisce Renzi. «Se loro sono in questa situazione umiliante è colpa del mio impegno politico di questi anni». Incassato il colpo, l'ex premier ha deciso di riprendere le presentazioni del suo libro Un'altra strada. Venerdì sarà prima a Torino (dove ha prenotato una sala più grande rispetto a quella dove era atteso lunedì sera «perché deve essere chiaro anche plasticamente che io non mollo») e poi a Genova. «Senza rancore - assicura - ma con le nostre idee sul futuro dell'Italia».