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Torino. Thyssen, in appello pene ridotte per la dirigenza

venerdì 29 maggio 2015
La Corte d'Appello di Torino ha ridefinito le pene per i sei manager della Thyssen, già condannati per omicidio colposo e altri reati in seguito all'incidente avvenuto nel dicembre 2007, quando nello stabilimento torinese morirono sette operai travolti dalla fuoriuscita di olio bollente. Lieve riduzione di pena per Herald Espenhahn, ex amministratore delegato della Thyssen Krupp. La Corte d'Assise d'Appello lo ha condannato a 9 anni e 8 mesi di carcere, riducendo di poco la pena di 10 anni inflitta nel precedente processo di II grado. 6 anni e 10 mesi a Marco Pucci e Gerald Priegnitz, 7 anni e 6 mesi a Daniele Moroni, 7 anni e 2 mesi a Raffaele Salerno, 6 anni e 8 mesi a Cosimo Cafueri. "Ci aspettavo qualcosa di più, le riduzioni sono state minime" ha commentato dopo la sentenza il legale di Espenhahn, Ezio Audisio, aggiungendo che presenterà ricorso in Cassazione.Il processo in corte d'appello era stato ordinato dalla Cassazione, nell'aprile 2014, al solo scopo di ricalcolare le condanne inflitte agli imputati per il rogo che nel 2007 uccise sette operai. Le pene oscillano fra i sette anni e sei mesi e i sei anni e otto mesi, con una leggera riduzione rispetto alle precedenti. I parenti delle vittime, si sono trattenuti a lungo nel corridoio al piano interrato del Palazzo di Giustizia di Torino per protestare. "È uno schifo", ha gridato una donna.Vogliamo sapere quando questa gente andrà in galera". C'è rabbia e frustrazione nelle parole dei parenti delle sette vittime del rogo alla Thyssenkrupp di Torino dopo la lettura della nuova sentenza. "Ce la facciamo andare per ora, ma il rischio è che piano piano le pene non ci saranno più'" dice Laura Rodinò, sorella di Rosario. "Vergognatevi" hanno urlato verso gli avvocati degli imputati. Qualcuno considera "poteva andare peggio", e resta la paura di un nuovo passaggio della sentenza in Cassazione.