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Il rogo del 2007. Thyssen, pg chiede nuovo processo

venerdì 13 maggio 2016
​​Il sostituto pg della Cassazione, Paola Filippi, ha chiesto di annullare le condanne per tutti e sei gli imputati del processo Thyssen, per rideterminare le pene per i reati di omicidio colposo plurimo e per rivalutare il no alle attenuanti per quattro degli imputati. Per il pg serve un terzo processo di appello. Dopo aver ascoltato le richieste della procura della Cassazione, che ha chiesto di annullare le condanne e un processo ter, i familiari delle vittime del rogo alla Thyssen di Torino, sono usciti dall'aula in segno di protesta. Alcune madri, sorelle e moglie sono scoppiate in lacrime. Altri hanno gridato venduti all'indirizzo dei giudici e sono stati invitati alla calma da carabinieri e poliziotti. "Le richieste della procura sono per noi tutti un fulmine a ciel sereno e lo stesso vale per il rischio che i due imputati tedeschi, che sono poi i principali responsabili del rogo alla Thyssen, possano scontare in Germania una pena dimezzata" ha detto Antonio Boccuzzi, operaio superstite del rogo alla Thyssen e deputato Dem. La Quarta sezione penale della Cassazione, presieduta da Fausto Izzo, deve decidere se confermare o meno le condanne ai sei imputati del processo per il rogo nello stabilimento della Thyssen di Torino, che il 6 dicembre 2007 causò la morte di sette operai. È la seconda volta che il processo Thyssen arriva in Cassazione che in precedenza aveva ordinato alla Corte d'Appello di Torino di ricalcolare il trattamento sanzionatorio. Nel processo d'appello bis le pene erano state lievemente ridotte. I due imputati tedeschi per il rogo alla Thyssen avranno la possibilità di scontare in Germania la pena che sarebbe "dimezzata" perché nell'ordinamento tedesco il reato di omicidio colposo aggravato "ha un tetto massimo edittale di cinque anni di reclusione" ha spiegato l'avvocato Ezio Audisio che in Cassazione difende l'amministratore delegato di Thyssen, Harald Espenhahn, condannato a 9 anni e 8 mesi nell'appello bis, e il dirigente della Thyssen Gerald Priegnitz, condannato a 7 anni. In caso di condanna gli altri quattro imputati italiani si consegneranno in carcere.