Attualità

Campania. Terra dei fuochi, potenziati gli studi sanitari

venerdì 28 febbraio 2014
Potenziare gli studi epidemiologici, con particolare riguardo ai registri delle malformazioni congenite e ai registri dei tumori, e una precisa e rapida analisi e valutazione dello stato di salute delle persone residenti nei comuni della Regione Campania, compresa la cosiddetta Terra dei fuochi in relazione ai siti di smaltimento e combustioni illegali di rifiuti. Questo il contenuto di una direttiva firmata questa mattina dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, dopo aver acquisito l'intesa col presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Con il documento vengono determinati i criteri di identificazione dei rischi sanitari. Per contrastarli dovranno essere implementate azioni specifiche di prevenzione, miglioramento delle procedure diagnostiche, terapeutiche e di accesso ai servizi sanitari, a tutela della salute delle popolazioni. La direttiva delega l'Istituto superiore di sanità all'espletamento dell'attività. Inoltre individua specifiche priorità: l'analisi dei dati sanitari correnti - secondo la metodologia del Progetto Sentieri - riguardanti mortalità ed ospedalizzazione delle aree già individuate caratterizzate da molteplici fattori di rischio per delineare il profilo di salute complessivo delle popolazioni interessate; l'acquisizione e analisi dei dati relativi ai Certificati di assistenza al parto (Cedap) per gli stessi comuni interessati, disponibili presso il ministero della Salute, per descrivere gli esiti avversi della riproduzione che la letteratura internazionale associa all'esposizione ad emissioni e rilasci dei siti di smaltimento e combustioni illegali di rifiuti; l'esame dei dati disponibili riguardanti rispettivamente le malformazioni congenite e l'incidenza tumorale. Di un primo passo importante a tutela della salute dei cittadini parla il presidente della commissione Ambiente alla Camera Ermete Realacci commentando la direttiva avvertendo che "non bisogna abbassare la guardia né sul fronte sanitario, né su quello ambientale, tanto meno nella lotta alle ecomafie".