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Rapporto Asvis. «La manovra è poco in linea con l'agenda sviluppo sostenibile»

Redazione romana mercoledì 27 febbraio 2019

L'ultima legge di bilancio "avrebbe potuto fare molto di più per portare l'Italia su un percorso in linea con l'Agenda 2030, anche perché il ritardo accumulato dal nostro Paese è molto ampio. D'ora in poi il Governo e il Parlamento definiscano ogni singolo provvedimento in modo da realizzare il vero cambiamento che la stragrande maggioranza degli italiani e le oltre 200 organizzazioni aderenti all'ASviS vogliono: un'Italia pienamente sostenibile". Ad affermarlo è stato questa mattina il portavoce dell'ASviS, Enrico Giovannini, in occasione della presentazione del documento 'La Legge di Bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile" predisposto dall'associazione esaminando i singoli commi della manovra alla luce dei 169 target previsti dall'Agenda 2030 (il programma sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi membri dell'Onu).

Nella legge di bilancio 2019 "manca una visione integrata di quel cambiamento verso lo sviluppo sostenibile sostenuto da oltre l'80% degli italiani, soprattutto dai giovani e dai più informati", si legge nel rapporto, presentato alla Camera nel corso di un incontro con diversi esponenti politici e dove è intervenuto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L'assenza di interventi sistemici per l'economia circolare, la transizione ecologica dei sistemi produttivi, l'occupazione giovanile e femminile, così come i timidi provvedimenti nel campo della lotta al cambiamento climatico e al degrado ambientale, "appaiono preoccupanti", sottolinea lo studio, seconod il quale la manovra non ha considerato una trentina di target dell'Agenda 2030, riguardanti vari aspetti economici, sociali e ambientali. Dal punto economico, nell'ultima legge di bilancio non c'è nessuna norma che riguardi la partecipazione delle donne a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica, così come manca una norma sull'eliminazione del lavoro minorile, sulla protezione dei diritti del lavoro e sulla sicurezza di tutti i lavoratori, compresi i quelli migranti e non c'è una strategia globale a favore dell'occupazione giovanile. Dal punto di vista ambientale poi, fa notare Asvis, nella manovra 2019 non ci sono norme sull'uso sostenibile del suolo, sulla qualità dell'aria, sulla lotta alla desertificazione e sul ripristino dei terreni degradati, compresi quelli colpiti da siccità e inondazioni.

Nel suo intervento Conte ha affermato che il governo è "al lavoro su profili di riforma della fiscalità come l'Ires verde, che intendiamo definire nel prossimo Def". Quanto allo stop alla produzione di energia elettrica con il carbone fissato nel 2025 "avverrà gradualmente. È un progetto ambizioso che dovrà interessare" tutto il Paese. Nel rapporto Asvis, ha aggiunto il premier, "si registrano delle grandi luci a volte ma anche ombre. Il nostro Paese ha già fatto passi avanti ma ne dobbiamo fare ancora molti e il governo intende porre il tema dello sviluppo sostenibile al centro della propria agenda politica. Per questo abbiamo bisogno di introdurre e perfezionare nuovi indicatori che consentano di misurare tutte le condizioni del benessere, dal lavoro all'istruzione, all'ambiente, la salute, l'accesso ai servizi pubblici".