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Le novità. Ancora una stretta contro il Superbonus 110%

Alessia Guerrieri martedì 26 marzo 2024

Operai edili in un cantiere

Più di due ore intorno ad un tavolo. Più di due ore per approvare interventi che spaziano dalle semplificazioni ai nuovi test psico-attitudinali e all’affido dei minori, passando per un “fuori programma” di peso: un decreto per mettere nuovi paletti sulla misura edilizia del 110%.

Superbonus. Le nuove limitazioni al superbonus arrivano con un dl che elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano, eliminando anche la disposizione della remissione in bonis consentita fino al 15 ottobre pagando una minima sanzione. Un provvedimento non all’ordine del giorno, presentato in Cdm dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, con lo scopo di tenere sotto controllo i costi visto che la misura del 110% potrebbe impattare più del previsto sul deficit 2023 portando l’asticella anche oltre l’ultima previsione Istat del 7,2%. Secondo gli ultimi dati dell'Enea, infatti, a febbraio la spesa a carico dello Stato per le detrazioni maturate per i lavori conclusi ammonta a 114,4 miliardi di euro, con un incremento di 7 miliardi rispetto al mese precedente. A febbraio sono stati ammessi a detrazione lavori per 104,4 miliardi. I lavori hanno riguardato 480.815 edifici, tra cui anche 8 castelli.

A spiegare nel dettaglio le misure è stato in conferenza stampa il responsabile del Mef Giorgetti, precisando che «queste misure sono tese e chiudere definitivamente l'eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica e i cui effetti potremo definitivamente contabilizzare tra pochi giorni quando si chiuderà la finestra per il caricamento di tutti i lavori, e le fatture, eseguiti entro il 31 dicembre 2023». Il governo insomma, in attesa delle valutazioni definitive di Eurostat, vuole mettere «un punto finale rispetto all’impatto sul 2023», sottolinea ancora Giorgetti, non negando che sulla misura «il conto è già salatissimo, anche se qualcuno in qualche modo è entusiasta. Il prezzo per la finanza pubblica, in particolare l’onere del debito, graverà per diversi anni a venire».

Un prezzo che il ministro definisce dai «risultati devastanti per la finanza pubblica», per colpa di norme «nate in modo totalmente scriteriato», un «mal di pancia» che ha fatto sorridere qualcuno, ma che «fa malissimo a tutti gli italiani». E sul fronte dell’ipotesi di vendita dell’Agi, il ministro spiega che risponderà al question time di oggi e che comunque sta aspettando «da parte del Consiglio di amministrazione, dagli amministratori di Eni gli elementi per la risposta al Parlamento che darò domani (oggi, ndr)».

Semplificazioni. Il Cdm, inoltre, come previsto ha dato il via libera anche a 35 nuove semplificazioni. Sul fronte dell’autotutela, si riducono da 12 a 6 mesi i termini entro cui l’amministrazione può provvedere all’annullamento, in autotutela, dei provvedimenti illegittimi. Per gli immobili vincolati, invece, viene prevista la possibilità di ricorrere al silenzio-assenso per il rilascio del permesso di costruire, qualora la domanda sia già corredata da autorizzazioni, nulla-osta o atti di assenso prescritti dalla legge, già acquisiti dall'autorità competente, senza ricorrere alla conferenza dei servizi. Poi in tema di morte presunta, si riducono i tempi per far rivalere il diritto all'eredità e al possesso o all'uso dei beni. Gli anni necessari per dichiarare la morte passano da 10 a 5. Dimezzati anche i tempi per la dichiarazione di assenza: un anno dall'ultima notizia anziché due. Per le farmacia il ddl prevede che le farmacie - che potranno cambiare insegna in “farmacia dei servizi” - possano somministrare ai maggiori di 12 anni tutti i vaccini e offrire maggiori servizi in un'ottica di medicina di prossimità: dalla telemedicina alla possibilità di scegliere il proprio medico curante e il pediatra di libera scelta tra quelli convenzionati con il servizio sanitario regionale evitando così le code alle Asl.

Scuola. Tra le novità in tema d’istruzione, il ddl semplificazioni contiene in particolar modo norme per contrastare i “diplomifici”, con la possibilità di poter recuperare al massimo due anni in uno. Inoltre, per le scuole paritarie vengono inserite misure per semplificare le procedure di accreditamento dei contributi da parte del ministero, riducendo gli oneri a carico della pubblica amministrazione ed evitando che gli istituti in regola possano trovarsi in difficoltà finanziaria a causa dei ritardi negli accrediti. Altra novità importante è la possibilità di confermare i docenti a tempo determinato sul posto di sostegno per far beneficiare agli studenti con disabilità della continuità didattica. Infine vengono inserite ulteriori norme per sburocratizzare le pratiche per le iscrizioni online da parte della famiglie - con l’acquisizione diretta di dati e documenti già in possesso dell’Amministrazione- e il rafforzamento del sistema 0-6 anni. «Con le misure sui cosiddetti diplomifici puntiamo a prevenire fenomeni di illegalità e di abuso, che danneggiano innanzitutto gli studenti e con loro l’intero sistema scolastico nazionale di cui le scuole paritarie sane, che sono la stragrande maggioranza, sono risorsa preziosa», dice il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sottolineando anche l’intervento sul fronte del sostegno, è «una risposta doverosa, seppur non ancora esaustiva, alle esigenze degli alunni con disabilità».