Attualità

L'ANALISI. Una vita a rotoli. La domenica di ordinaria follia dell'emigrato che ha perso famiglia e lavoro

Nello Scavo domenica 28 aprile 2013
Per essere uno squilibrato Luigi Preiti ha agito con la freddezza di un sicario ben addestrato. La fuga, da uno dei luoghi più sorvegliati d'Italia, però, non poteva riuscirgli. E forse non gli interessava neanche di darsi alla macchia. S'era vestito da insospettabile della domenica. E quando ha estratto l'arma con la stessa noncuranza di chi da sotto la giacca afferra un telefonino, ha mirato sopra e sotto il giubbetto antiproiettile indossato dai carabinieri che sorvegliano la presidenza del consiglio. Voleva ucciderli, fare una strage. E con loro voleva colpire lo Stato, in un accesso di odio cieco che sa di vendetta. Una ritorsione plateale, ma per cosa?Da qualche tempo quel ragazzo di Calabria, mai perfettamente integrato nell'accogliente Alessandria, era un uomo in guerra con il mondo. Una guerra che si combatteva di giorno, quando non riusciva a sbarcare il lunario. E di notte, quando i pensieri su quel che la vita poteva essere e non è stata, diventano incubi, poi ossessioni. Pietri aveva iniziato a girare da qualche tempo tutta Italia in cerca di lavoro. Ad ogni speranza delusa, ad ogni porta sbarrata, la rabbia deve avergli fatto scoppiare la testa. Una vita andata a rotoli: il lavoro perso, i conti che in casa non tornano più, il matrimonio che naufraga tra recriminazioni e bollette scadute. Alla fine il ritorno in Calabria, a Rosarno. Sabato s'è guadagnato la giornata. Soliti lavoretti da manovale. Ma a Luigi quelle boccate d'ossigeno non bastavano. Per uno come lui, che aveva conosciuto l'emigrazione, il sacrificio, finalmente un lavoro e una famiglia, quel ritorno a casa deve averlo fatto sentire come un fallito. Ed è così che potrebbe aver maturato il desiderio di colpire al cuore le istituzioni. Chi lo conosce dice che non si rassegnava alla sua condizione di disoccupato. Come tanti aveva cercato. Come molti, non aveva trovato.
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La moglie l'ultima volta lo aveva visto un anno fa, in Piemonte, per la prima comunione del figlio undicenne. Poi più nulla. E in quel silenzio chissà quali demoni gli facevano compagnia. Luigi Preti è riuscito a procurarsi illegalmente la pistola. Poi ieri sera si è presentato a Roma, in un hotel del centro. Il resto è cronaca. Ma in questa storia, per saperne di più, non basterà accontentarsi del parere di qualche illustre psichiatra. L'odio che covava nella mente dell'insospettabile della domenica, secondo gli analisti dell'antiterrorismo, è un sentimento che sta facendo proseliti. Alcuni scelgono di farla finita.   I Luigi Preiti no.