Attualità

Il fatto. Strage Napoli, 4 morti per la biancheria stesa

sabato 16 maggio 2015
Sono andati avanti tutta la notte e proseguono anche questa mattina i rilievi della polizia scientifica a Secondigliano, quartiere della periferia nord di Napoli, dove ieri pomeriggio Giulio Murolo, 48enne infermiere incensurato, ha ucciso 4 persone e ferito altre 6 sparando all'impazzata dal balcone. Gli accertamenti puntano a ricostruire in maniera completa la dinamica dei fatti, alla quale ancora mancano alcuni particolari; sono più di una le armi usate da Murolo per uccidere così come sono due i luoghi del delitto: il ballatoio interno che Murolo condivideva con la famiglia del fratello Luigi, ucciso con la moglie Concetta Uliano, e il tratto di via Napoli a Capodimonte sul quale affaccia il balcone del suo appartamento, teatro del vero e proprio tiro al bersaglio nel quale hanno perso la vita il tenente della Polizia municipale di Napoli Francesco Bruner, 60 anni, e Luigi Cantone, 59enne che era in sella al suo scooter. Sei i feriti, di cui uno in gravi condizioni e in prognosi riservata, il 64enne appartenente al corpo della Polizia municipale ricoverato all'ospedale San Giovanni Bosco; già sottoposto a intervento chirurgico ieri sera, dovrebbe tornare in sala operatoria stamattina. L'uomo, in servizio all'infortunistica stradale e vicino di casa di Murolo, era intervenuto in strada per tenere lontane e al sicuro le persone che accorrevano sul luogo dopo aver sentito gli spari; Murolo lo ha però raggiunto con precisi colpi al collo e al torace.Una strage della follia. Dopo una lite per dei panni stesi ad asciugare spara in strada per un'ora e mezza, prima con una pistola e poi con uno dei suoi fucili da caccia. A cadere sotto i colpi di Giulio Murolo, 48 anni, sono la cognata, il fratello, l'ufficiale della polizia municipale che aveva tentato di fermarlo, e un fioraio che percorreva la strada a bordo di uno scooter. Sei persone - due poliziotti, un carabiniere, un altro vigile urbano e due passanti - rimangono ferite. L'uomo è in preda a un raptus, poi decide di lasciarsi catturare senza opporre resistenza dopo essere stato convinto al telefono da un operatore del 113 con il quale parla per una quarantina di minuti. Scenario della strage via Miano, alla periferia nord di Napoli. Il pomeriggio di sangue sconvolge la città: il sindaco Luigi de Magistris proclama il lutto cittadino ("una tragedia enorme per Napoli e per il Comune"), cancellate le manifestazioni - l'inaugurazione di una stazione del metrò e un appuntamento elettorale con il Pd - in programma oggi con Matteo Renzi.