Attualità

RAPPORTO. Sostegno a distanza, quota 375mila

martedì 21 febbraio 2012
I sostegni a distanza attivati in tutto il mondo sono 375.262 . Lo dice il Rapporto curato dall'Agenzia del terzo settore dedicato al tema e presentato oggi a Roma. Dalle dichiarazioni delle 111 Onp coinvolte nell'indagine è stata inoltre realizzata una mappatura dei Paesi in cui si realizzano gli interventi SaD, da cui si confermano particolarmente privilegiate alcune aree geografiche come l'Africa (con il 42% di SaD attivi e ben 45 Paesi destinatari di intervento), anche sel'analisi dei numeri assoluti per singolo Paese individua alcuni Stati con altissima concentrazione di sostegni a distanza come l'India con 53.316 SaD; il Brasile con 31.332 e il Mozambico con 16.915.
Poiché nella relazione annuale è indicato non solo il Paese di intervento SaD, ma anche il numero dei sostegni attivi in quel Paese, si è ottenuto un ulteriore e inedito indicatore di "impatto sociale", mai rilevato in ricerche precedenti, che misura l'incidenza del sostegno a distanza sulla popolazione Si rileva, così, che il Paese con numeri assoluti di SaD molto alti (India), non necessariamente risulta essere quello checollettivamente riscontra i benefici maggiori da questo strumento di solidarietà, essendo l'India un Paese con una densità di popolazione altissima. "Tale constatazione acquista valore se si parte dall'assunto che il sostegno a distanza non è da interpretarsi solo come strumento di riscatto individuale destinato al singolo, ma deve essere inteso come strategia più ampia di promozione umana, sociale e di auto-sviluppo dell'interacomunità/Paese di riferimento", si legge nel rapporto. Secondo questo indicatore la Guinea Bissau, con soli 2.227 SaD, insieme al Burundi, con 15.732 SaD, sono i due Paesi dove il SaD ottiene il massimo valore di incidenza sociale. L'India nonostante abbia in assoluto il numero più alto di SaD, pari a 53.316, in rapportato alla sua popolazione totale, risulta essere il Paese con il minimo valore di incidenza, quasi vicino allo zero. "Fin dalle origini il SaD si identificava in un volto, una storia, una situazione, una soluzione. Non come semplice e occasionale beneficenza, ma un aiuto pianificato e finalizzato - continua il rapporto - . Nel tempo anche il SaD si è tasformato, evoluto, aggiornato. Nonostante i cambiamenti, però, dalla rilevazione si evince che ha mantenuto la sua originalità e la sua peculiarità". Secondo i dati il sostegno a distanza si conferma un intervento d'aiuto individualizzato (per 224.893 SaD su 375.262), dove il destinatario è un minore (68%), o un giovane (2,6%), con o senza una famiglia.
Un altro aspetto evidenziato nell'indagine è la continuità dell'aiuto. "L'impegno rinnovato nel tempo è tanto significativo da essere auspicato-richiesto al sostenitore (per il 73,8% delle Onp), e al contempo diventa impegno per la stessa Onp che in caso di recesso del sostenitore garantisce comunque la continuitàattraverso altre fonti (per il 95% delle Onp) - continua la ricerca - .Un altro elemento caratterizzante il SaD è la dimensione relazionale che si instaura tra il donatore e il beneficiario. Per la prima volta il donatore ha la chiara percezione di chi sta aiutando, di come e in che misura il suo intervento si traduce in varie forme di assistenza e di progetto di sviluppo per quel determinato beneficiario, di cui conosce il volto e la storia.Questa è senz'altro una delle ragioni per cui ancora oggi il SaD si caratterizza come un'esperienza disolidarietà che coinvolge molti cittadini e le loro famiglie: dalla rilevazione risulta infatti che il 95% dei sostenitori è costituito da privati e che le altre tipologie di sostenitore sono residuali". Il numero totale dei sostenitori è di 338.293. Secondo il rapporto la natura relazionale e quasi "privata" garantisce "continuità e fedeltà da parte dei sostenitori, che si sentono direttamente responsabili dell'impegno preso, e al contempo scoraggia l'ipotesi di ridurre il SaD a una delle tante forme impersonali di raccolta fondi".