Attualità

La kermesse. Solidarietà sotto attacco: la sfida del Festival del Fundraising

Francesco Riccardi mercoledì 5 febbraio 2020

Il Festival del Fundraising è il più importante appuntamento di confronto e formazione per il mondo del non profit e della raccolta fondi, il quarto per partecipazione nel mondo, il secondo in Europa. È un’organizzazione senza scopo di lucro che in 12 anni di attività ha registrato la presenza di oltre 10mila persone in 40 eventi e più di seimila negli appuntamenti online. Anche quest’anno si tiene a Lazise, sul lago di Garda con il titolo "Rebels".

I muri anti-immigrazione, la criminalizzazione delle Ong e l’accoglienza degli stranieri caratterizzeranno la prossima edizione del Festival del Fundraising in programma a Lazise ( Verona) dal 13 al 15 maggio. Quella che Avvenire l’anno scorso ha battezzato come una parte della "Guerra alla solidarietà" si è tradotta infatti in un danno alla reputazione e, di conseguenza, al finanziamento dei progetti di assistenza di molte realtà non profit. Anche di quelle non direttamente collegate alla questione delle migrazioni.

Già dal 2017 e poi in particolare con il governo giallo-verde, infatti, l’attacco alle Ong ha scosso il mondo della solidarietà per le accuse di essere addirittura complice del traffico di uomini che si svolge tra le sponde del Mediterraneo e di lucrare sull’accoglienza dei profughi in Italia, con inevitabili ricadute negative. Una tendenza talmente 'pesante' per la vita delle organizzazioni senza scopo di lucro da non poter essere ignorata dal Festival del Fundraising, da oltre dieci anni il più seguito appuntamento per il non profit e la raccolta in Italia. Un danno, quello reputazionale, che comincia ad emergere anche nei numeri delle donazioni. Secondo la quinta edizione dell’Italy Giving Report appena pubblicato dal mensile Vita, nel 2017 le donazioni degli italiani hanno subito un brusco calo dello 0,87% dopo aver registrato per tre anni consecutivi un trend positivo, addirittura con un +11% nel 2016. Il report ha preso in analisi le dichiarazioni dei redditi compilate nel 2018, per l’anno d’imposta 2017: l’anno della ripresa economica, ma anche quello in cui il Censis ci definì "l’Italia del rancore". «Il 2017 – segnalano gli organizzatori del Festival – registra così l’inizio di una tendenza, nata dal discredito che si è abbattuto ad ampio raggio sul mondo della solidarietà, e che finisce per colpire indistintamente: dalle società sportive dilettantistiche agli enti di formazione». «Il tema è talmente pervasivo che sarebbe surreale non affrontarlo», spiega Valerio Melandri, direttore del Master in Fundraising dell’Università di Bologna, fondatore e anima del Festival.

«C’è da chiedersi come sia possibile che, nella narrazione mediatica, le Ong da 'angeli del mare' siano diventate in pochi mesi 'taxi del mare', amiche degli scafisti e complici dei trafficanti di uomini. Un giudizio inquinato dalla propaganda, che ha minato alla base lo storico patto di fiducia degli italiani con le organizzazioni che fanno quotidianamente solidarietà e assistenza in favore dei più deboli». Una presa di posizione quella del Festival, e del suo ideatore, particolarmente importante e attesa, dopo alcune polemiche che avevano caratterizzato i mesi scorsi per la decisione dello stesso Valerio Melandri di entrare nella giunta leghista del Comune di Forlì. Una scelta che aveva messo in forse la partecipazione al festival (oggi ancora da definire) proprio di alcune tra le più grandi Ong attive nel soccorso in mare dei migranti, nell'accoglienza di chi arriva nel nostro Paese e nei progetti di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo.

I numeri del festival del Fundraising

3

Le giornate di full immersion dal 13 al 15 maggio in 100 sessioni

800
Sono i fundraiser partecipanti previsti all’edizione del 2020

55
I relatori attesi, il 70% appartenenti al non profit italiano e internazionale

«Ci siamo confrontati e chiariti. La mia è una partecipazione di tipo civico, non politico, nella giunta del mio comune, a servizio del sociale e per lo sviluppo dell’Università», taglia corto Melandri. Che ribadisce le sue critiche a chi, come in particolare la Lega e il Movimento 5 Stelle, nei mesi scorsi hanno condotto un attacco «alle Ong che si è abbattuto come un macigno non solo sulle non profit, ma soprattutto sui beneficiari che le organizzazioni assistono. È triste. Così come è impensabile che chi si occupa degli ultimi venga messo alla gogna. Noi stiamo dalla parte di chi cerca di salvare vite umane e ci impegneremo perché si ponga fine a questo indegno attacco. Per questo abbiamo voluto fortemente che nell’edizione 2020 del Festival del Fundraising il tema emergesse in maniera rilevante, non certo per piangerci addosso o recriminare, ma per coltivare idee in comune e soluzioni percorribili». Strade e soluzioni che il Festival, con 800 fundraiser, 55 relatori e 100 sessioni formative, vuol trovare con spirito da 'ribelli'. Quei ' Rebels' - questo il filo rosso della manifestazione - che «vedono nelle crisi e nelle difficoltà la possibilità di evolvere, di tracciare nuove strade e individuare risposte ai problemi».