Attualità

LA PROTESTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI. La rivolta dei Forconi, in Sicilia si tenta di tornare alla normalità

sabato 21 gennaio 2012
Si tenta di tornare alla normalità in Sicilia, quando si è giunti al sesto giorno della protesta di Forza d'urto. Ma non ovunque e non allo stesso modo e con la stessa intensità. A Gela, uno dei fronti più caldi della protesta, nei luoghi d'accesso alla città, buona parte dei blocchi è stata quasi del tutto rimossa. A proseguire la protesta, con tir e trattori, rimane qualche dimostrante aderente al comitato Forza d'Urto e al movimento dei Forconi.
Stamane, al petrolchimico, i turnisti sono entrati regolarmente, dopo che nei giorni scorsi il blocco in atto, aveva minacciato la regolare messa in marcia degli impianti. Iniziano ad arrivare i primi rifornimenti dicarburante nei distributori e negli scaffali dei supermercati tornano i beni di prima necessità. Gli autocompattatori dell'Ato Ambiente Cl 2, fermi da cinque giorni, sono tornati a garantire il servizio di raccolta dei rifiuti, dopo l'allarme scattato in città per le condizioni igienico - sanitarie. Le attività commerciali sono regolarmente aperte e si circola liberamente. Stesso discorso nell'ennese, allo svincolo Catenanuova dell'autostrada A19 Palermo Catania, dove è stato rimosso il blocco. Oggi i manifestanti hanno chiesto edottenuto il permesso per mantenere un presidio nel piazzale antistante il distaccamento della Polstrada di Catenanuova. Ad autorizzare anche la sistemazione di un gazebo, è stato il questore di Enna Salvatore Patanè: "È gente di grande sensibilità che ha capito l'esigenza di cessare il blocco". Ma resta difficile la situazione ai caselli di Messina e Catania, così come nella statale 115 nell'agrigentino, dove i blocchial momento permangono, come conferma la polizia stradale.
Il leader del Movimento dei forconi Martino Morselli detta agli autostraportatori e agli agricoltori la linea della nuova fase della protesta: "Siamo pronti a tutto, ma occorre adesso far riprendere il trasporto delle merci. L'agitazione continuerà fino al 26 e sarà visibile nei presidi, consentendo però ai tir di scorrere".Troppo lento, al momento, appare però l'avvio di questa diversa forma della mobilitazione. Così resse e tensioni si registrano ai distributori di benzina, con lunghe file agli impianti a caccia di litri di carburante. Le autocisterne fanno la spola con i distributori, ma perché si torni alla normalità ci vorrà tempo. Il 26 è il giorno dopo l'annunciato incontro tra Mario Monti e Raffaele Lombardo e, evidentemente, i manifestanti non vogliono presentarsi in disarmo. Se, dunque, il questore di Enna Salvatore Patanè assicura che "nell'ennese i blocchi sono cessati", altrove, come in provincia di Siracusa, la situazione è diversa. I presidi dei manifestanti sono presenti agli svincoli autostradali della "Siracusa-Catania" e della "Siracusa-Gela" ed agli ingressi delle raffinerie situate nella zona industriale di Priolo.
Un altro gruppo di manifestanti ha spostato la protesta al pontile della Baia di Santa Panagia, alle porte di Siracusa, dopo aver sciolto i blocchi sulla statale "114". A Lentini, alcuni tir partiti da uno dei presidi allo scadere della mezzanotte sono stati fermati sulla statale "194" all'altezza di Francoforte. L'unità di crisi allaprefettura di Siracusa sta monitorando l'evolversi della situazione. In viale Tunisi, nella zona alta della città, siregistra una coda lunga più di un chilometro e mezzo per l'apertura di un distributore di carburante. A Messina la situazione ai caselli in entrata ed uscita di Tremestieri e Villafranca Tirrena è rimasta pressochè invariata dopo la decisione del movimento di proseguire la protesta almeno fino a mercoledì prossimo. Tir e camion rimangono fermi lasciando passare, come sempre, le auto private, i pullman e gli altri mezzi. Nella zona della Valle dei Templi, ad Agrigento, dove la situazione da giorni è più grave che altrove sul fronte delcarburante, sono presenti ancora i tir e sul posto sono giunte decine di carabinieri.