Attualità

In Italia. Campagna elettorale, gli ultimi appelli dei leader

venerdì 23 maggio 2014

Si chiude oggi la campagna elettorale per le elezioni europee di domenica. Il premier Matteo Renzi assicura che andrà avanti a prescindere dai risultati, pronto a lasciare solo se gli ''impediscono di fare le riforme''. Beppe Grillo è convinto di vincere, "saremo cattivissimi, ma non abbiamo bisogno di vendetta''. ''Il voto di domenica è un referendum sul governo'', avverte Silvio Berlusconi, e aggiunge: ''Se vincono i cinque stelle le urne più vicine''. I tre leader hanno concluso la campagna elettorale in tre città diverse. Beppe Grillo a Roma in piazza San Giovanni, la piazza storia della sinistra rubata al Pd già l'anno scorso, Matteo Renzi ha invece scelto la sua Firenze, e la scenografica piazza della Signoria, per chiudere la campagna per le europee e le amministrative (la sua poltrona da sindaco vorrebbe fisicamente lasciarla a Nardella), mentre poco prima si era fermato a Prato (città che il Pd spera di riconquistare) mentre Silvio Berlusconi sarà a Milano nella sala congressi della Provincia.

MATTEO RENZI. "Non si vince sulla paura, la politica non può essere fatta di insulti e minacce" dice Renzi a Prato. In mattinata a Palazzo Chigi aveva presentato il bilancio dei suoi primi 80 giorni di governo e attaccato duramente i suoi avversari Grillo e Berlusconi. rillo e Berlusconi "Hanno fallito entrambi. Grillo ha mandato in Parlamento dei parlamentari" che alla fine "si sono rinchiusi sui tetti, a lui ho proposto le riforme e mi ha risposto con una pernacchia. Berlusconi ha fallito alla guida del Paese". Su Facebook Renzi ha lanciato una sua personale campagna "porta porta": "Riprendiamoci la bella politica, quella fatta con passione e onestà. #unoxuno. Vuoi che l'Europa cambi in meglio? Convinci un'altra persona a votare Pd il 25 maggio" è il messaggio inviato agli iscritti al Pd sul suo profilo Facebook, che è seguito da oltre 670 mila persone. Intanto sono ventinove i militanti antagonisti denunciati dalla questura di Roma per la contestazione inscenata giovedì al comizio del premier Matteo Renzi a piazza del Popolo. L'accusa per tutti e 29 è di aver turbato un'adunanza elettorale con megafono, fischietti e striscioni. Tra questi, spiega una nota della questura, 27 sono stati denunciati anche per resistenza a pubblico ufficiale. La maggior parte dei contestatori sono stati allontanati prima dell'inizio del comizio di Renzi. BEPPE GRILLO - Dopo il bagno di folla di ieri sera a Milano, accompagnato sul palco da Dario Fo, ieri Beppe Grillo è tornato in piazza San Giovanni, la piazza che gli portò fortuna l'anno scorso per le elezioni politiche. Una piazza gremita che lo ha accolto con entusiasmo. "Mettete giù le bandiere, noi non facciamo come loro che portano gli sbandieratori" ha esordito esordisce. Poi alla piazza che gli urla "Tutti a casa!", replica: "Il problema è che loro hanno tante case". Ancora una volta Grillo assicura che il risultato di domenica sarà soprendente: "Ci dicevano che eravamo l'antipolitica e poi hanno cominciato a stupirsi: si sono stupiti che abbiamo preso il 25% e vedrete ora si stupiranno ancora di più il 26 maggio". E poi segna la distanza tra il suo movimento e i partiti tradizionali: "Non lo capiscono: noi siamo un'altra cosa, un'altra idea politica, un'altra idea dell'economia, un'altra idea della vita. Ma loro non lo capiscono". SILVIO BERLUSCONI - "Il voto di domenica è un voto importante per l'Europa, per molte città che devono darsi una nuova amministrazione ma è anche un voto importante per lo scenario politico italiano" ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi parlando in videoconferenza in collegamento da Milano con Pescara per la chiusura della campagna elettorale. Il rivale da battere, per lui come per Renzi, è Grillo. "Non prendiamolo sotto gamba. Lui ha anche un suo mentore che è pericoloso. I suoi urli hanno come obiettivo quello di arrivare ad un regime totalitario. Arrivo a dire una cosa a chi è disperato: non andate a votare. Perchè votare Grillo è fare il vostro male" ha detto Berlusconi intervenendo nel pomeriggio ad una trasmissione televisiva. ANGELINO ALFANO - - "Andremo abbondantemente oltre il 4%". Così Angelino Alfano alla vigilia delle elezioni. Per lui quella di oggi è stata una giornata "istituzionale" con la commemorazione a Palermo delle stragi di mafia. "Ci auguriamo che ci sarà un polo della speranza rafforzato contro il polo della rabbia. Noi siamo dentro il polo della speranza, che è quello del Governo, e siamo il lato di centrodestra di questo Governo, siamo il pilastro moderato, siamo moderati e combattivi, siamo moderati e determinati" ha detto il ministro intervenendo in una trasmissione radiofonica.