Attualità

SCUOLA E SOCIETÀ. Già grave in terza media il divario tra Nord e Sud

Paolo Ferrario giovedì 5 agosto 2010
Una prova di «difficoltà adeguata», che ha visto crollare il fenomeno delle “copiature” tra studenti ma che ha confermato la distanza tra il Nord e il Sud Italia, con grandi differenze, nel Meridione, tra regione e regione. Questi, in estrema sintesi, i dati principali del rapporto sui risultati della prova nazionale Invalsi dell’esame di terza media, che sarà pubblicato oggi a tre giorni di distanza dalla divulgazione dei risultati dell’esame di Stato e dalle relative polemiche sul divario Nord-Sud, per i molti (secondo alcuni, troppi), “100 e lode” assegnati nelle scuole meridionali. Proprio per rendere più omogenea la valutazione sul territorio, ieri il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, ha auspicato l’introduzione, anche nelle scuole superiori, di un «sistema di valutazione omologo in tutto il territorio nazionale».Effettuato su un campione di 1.309 scuole per circa 25.600 studenti, selezionato su base regionale, il rapporto si basa sull’analisi dei risultati ottenuti dagli studenti campionati, rappresentanti i 585mila ragazzi, di 5.900 scuole medie di primo grado, che hanno sostenuto l’esame lo scorso 17 giugno. La prova Invalsi era composta da due sezioni: una relativa alla Matematica e un’altra di Italiano, articolata a sua volta in tre sezioni: comprensione di un testo narrativo, di uno espositivo e quesiti di grammatica.Il primo dato significativo, sottolineato positivamente dagli stessi ricercatori dell’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), è la drastica riduzione del fenomeno dei cosiddetti «comportamenti opportunistici», ovvero le copiature tra studenti. Il fenomeno, presente soprattutto nelle scuole del Sud, è praticamente crollato: si è dimezzato per la Matematica ed è diminuito in tutte le regioni meridionali anche per quanto riguarda l’Italiano.Complessivamente, l’analisi dei risultati ottenuti dai ragazzi del campione ha permesso, annotano all’Invalsi, di «far emergere i diversi livelli di abilità degli studenti», anche se, in generale, «le prove non sono risultate difficili». Quest’ultima osservazione pone fine alle polemiche sul livello di complessità della prova Invalsi, che invece si è rivelata abbordabile per la maggioranza degli studenti. Che hanno anche ottenuto buoni risultati.Per quanto riguarda l’Italiano, il 60,4% dei ragazzi ha risposto correttamente alle domande, evidenziando le difficoltà maggiori sui quesiti di grammatica, per i quali le risposte giuste sono state circa un terzo. In Matematica, invece, le risposte corrette sono state pari al 51,1%, con le difficoltà maggiori concentrate nelle domande di geometria.Se queste sono le medie nazionali, molto diversi sono i risultati per macroaree regionali. In Italiano, per esempio, gli studenti del Nord hanno dato il 64,6% di risposte corrette, oltre 4 punti percentuali sopra la media nazionale e con un divario di ben 9 punti percentuali rispetto alle regioni del Sud, ferme al 55,4%. Lo stesso vale per la Matematica, con il Nord a quota 54,8% di risposte corrette, una media nazionale del 51,1% e un Meridione al 46,6%. Inoltre, le stesse regioni del Mezzogiorno presentano situazioni molto differenti, con Calabria, Sicilia e Campania in coda alla classifica per entrambe le materie valutate.Infine, si conferma il ritardo degli studenti immigrati che, in media, ottengono risultati sensibilmente inferiori rispetto agli italiani. I differenziali sono di 8,3 punti per Italiano e di 5,2 per Matematica, ma arrivano a 12,7 e 13,3 punti in Italiano e a 8,9 e 8,8 punti in Matematica, rispettivamente nel Nord-Ovest e nel Nord-Est, mentre la distanza è marginale al Centro e ancora meno evidente al Sud.