Attualità

L'evento. Roma svegliata dalla paura: terremoto all'alba alla periferia nord

Alessia Guerrieri lunedì 11 maggio 2020

Avevano forse appena dimenticato il terremoto del Centro Italia di tre anni fa, che fece tremare i lampadari fino alla Capitale, gli abitanti dell’hinterland romano. Stamattina invece i cittadini di Roma nord-est si sono svegliati con il letto e i vetri di casa che si muovevano alle cinque del mattino per una scossa di magnitudo 3.3 con epicentro a Fontenuova durato una decina di secondi, che si è andata ad aggiungere al violento temporale in quel momento in atto. Tanta paura – anche perché la scossa è stata superficiale, ad appena 10 km di profondità - qualche abbraccio della gente che si è subito riversata in strada spaventata soprattutto dal boato che ha preceduto il movimento tellurico, ma per ora non sono stati registrati danni né nel comune dell’epicentro né in quelli limitrofi. A rassicurare i sindaci di quella zona – Fonte Nuova, Monterotondo, Mentana, Guidonia ­- che in queste ore stanno controllando con la Protezione civile eventuali danni agli edifici pubblici e privati, anche nelle frazioni.

Confortanti anche le indicazioni arrivate dall’Ingv, che parla di un’area che «non presenta una sismicità significativa negli ultimi anni»: unico evento da ricordare quello del 24 aprile 1901 di magnitudo stimata 5.3 ed epicentro nell’area della Sabina. «È un piccolo terremoto che si è verificato in una zona che, dal punto di vista sismico, conosciamo poco - assicura il sismologo Alessandro Amato - Abbiamo capito che era poca cosa dal fatto che è stato breve, fra i 6 e i 10 secondi al massimo. Di terremoti di questo tipo, in Italia ne abbiamo tantissimi. Intenso ma molto corto, non ha avuto le oscillazioni lunghe tipiche di quelli dell’Appennino».