Attualità

Giustizia. Vaticano, scarcerata l'attivista Femen

sabato 27 dicembre 2014
​Il promotore di giustizia del Tribunale Vaticano, avvocato Gian Pietro Milano ha incontrato questa mattina l'ucraina Iana Azhdanova, l'aderente al movimento Femen che il giorno di Natale era stata arrestata dalla Gendarmeria Vaticana dopo che si era denudata nel presepe di piazza San Pietro prendendo in mano il Bambinello e urlando frasi offensive. Anche se ha convalidato l'arresto "per i reati che le erano stati contestati", ha disposto che sia rimessa in libertà. Resta il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella Basilica e negli altri luoghi extraterritoriali. L'arresto era stato deciso "in flagranza di reato, per vilipendio, atti osceni in luogo pubblico e furto". "Il fatto è da considerare particolarmente grave per il luogo e le circostanze in cui è stato compiuto, offendendo intenzionalmente i sentimenti religiosi di innumerevoli persone", aveva commentato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. "Né bisogna dimenticare che tre persone del gruppo Femen avevano già compiuto recentemente, il 14 novembre, atti osceni offensivi per la fede cristiana nella piazza di San Pietro".  "È quindi giusto - aveva sottolineato ancora Lombardi - procedere con opportuno rigore nei confronti del ripetersi di atti che violano intenzionalmente, ripetutamente e gravemente il diritto dei fedeli al rispetto delle loro legittime convinzioni religiose".                   Resta invece in attesa dell'interrogatorio del magistrato, e quindi in detenzione, Marcello Di Finizio, l'imprenditore friulano che il 21 dicembre scorso aveva cercato di salire, come aveva già fatto in passato altre quattro volte, sulla cupola della Basilica.