San Michele Arcangelo. Polizia e Gendarmeria vaticana: un patrono per due
Minniti: "Insieme per proteggere i più fragili"
Nel suo saluto ai presenti l titolare del Viminale, Marco Minniti, ha parlato di "affinità elettive" fra i due corpi e di una "comune missione" nell'impegno contro "il male" e la "prevaricazione" che possono "limitare la libertà di ciascuno". Polizia e Gendarmeria, ha ribadito, debbono sempre avere come faro, nell'azione quotidiana, la necessità di proteggere i più deboli, di "impedire che i male limiti la libertà" delle persone, "in particolare dei più deboli, dei più esposti e dei più fragili. Chi è più forte a volte si protegge da solo, ma loro hanno bisogno di un impegno più generale".Parolin: "Sicurezza si fa con lavoro di squadra"
Fra i due corpi, deve sempre esistere una "esemplare collaborazione e sinergia", fattore indispensabile "per il buon esito della vostra missione", ha detto il cardinale Parolin durante l'omelia della messa, celebrata nella Chiesa di Santa Maria della Famiglia, presso il Governatorato dello stato della Città del Vaticano, rivolgendosi al capo della Polizia, Franco Gabrielli, e al suo omologo della Gendarmeria, Domenico Giani, presenti alla celebrazione insieme al sindaco di Roma, Virginia Raggi. Una collaborazione resa sempre più stretta dal comune lavoro di prevenzione e antiterrorismo, divenuto quotidiano dopo il Giubileo della Misericordia, in un'epoca di continue minacce del Daesh. L'auspicio formulato dal segretario di Stato vaticano è "che possiate sempre più avvantaggiarvi reciprocamente attraverso un proficuo scambio di esperienze e di informazioni".La sicurezza, ricorda Parolin, "è un bene inestimabile che si costruisce mediante un incessante lavoro di squadra, nella fattiva ed intelligente collaborazione di tutti. Esso è il risultato di una costante e prudente azione, tanto più efficace quanto più è discreta e capillare". Nell'omelia, il cardinale ha additato i rischi insiti in una vita senza valori: "La bramosia del potere, del piacere, del denaro, della fama ad ogni costo, la ricerca fatua del divertimento e la connessa fuga da ogni responsabilità, non conduce alla felicità, non fa vivere in armonia con sé stessi - ha detto - , né fa approdare a un porto tranquillo, non costruisce relazioni fraterne e solide, ma produce frustrazione, disillusione, violenza e fa crescere ipocrisie,meschinerie e vuoto interiore". Rivolto a poliziotti e gendarmi, Parolin ha concluso esortandoli ad "allenare non solo il corpo per le esigenze operative delle vostre mansioni e la mente per la comprensione dei fenomeni umani e naturali, ma anche lo spirito, per essere sempre bene equipaggiati di fronte alle difficoltà e agli imprevisti".