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LA MOSSA DEL QUIRINALE. I dieci “saggi” da domani al lavoro Le critiche dei partiti, la difesa del Colle

lunedì 1 aprile 2013
"Non sono generici 'saggi', ma personalità scelte con criteri oggettivi in funzione del lavoro già svolto e del ruolo ricoperto". Twitta così Pasquale Cascella, portavoce di Giorgio Napolitano, per reagire alle critiche che crescono nei confronti delle due commissioni di esperti e politici nominate da Giorgio Napolitano per usciredall'impasse.Più che un'impasse, con l'avanzare delle ore pare essere un vicolo cieco. Dopo una prima ondata di gradimento, con il passare delle ore crescono i dubbi e le perplessità, soprattutto da parte del centrodestra. Il Pdl insiste sul far presto e sulla necessità che Mario Monti lasci comunque il prima possibile Palazzo Chigi. L'alternativa è quella delle elezioni anticipate. In questo modo i dieci commissari, che domani verranno ufficialmente insediati (senza cerimonie formali e pubbliche), iniziano la loro difficile opera tra sguardi che, nella migliore delle ipotesi, sono scettici. Dal Pdl è una cascata di distinguo e preciso. "I saggi possono dare delle indicazioni e suggestioni positive ma a loro volta non possono certo sostituirsi nè al Parlamento neoeletto nè, tantomeno, alla necessità di dar vita ad un nuovo governo che èl 'unico abilitato ad avere rapporti positivi con il nuovo Parlamento, nelle Commissioni e in Assemblea", chiosa Fabrizio Cicchitto, evocando un esecutivo di larghe intese. Latineggia Daniela Santanchè: "Tertium non datur: o nasce un governo politico tra Pd e Pdl, oppure si va ad elezioni". Insomma, ben poco pare cambiato, se anche dal Pd Alessandra Moretti ribadisce: "Noi insistiamo per un esecutivo di tipo politico. L'elettorato si è espresso per questo esecutivo e per un esecutivo di forte cambiamento. Abbiamo proposto Bersani per avviare una fase di riforme economiche e istituzionali, vediamo se poi, terminato il lavoro dei saggi, questa opzione tornerè a essere fattibile".Tutti i partiti guardano già oltre il lavoro delle due commissioni, facendo intendere di considerarle una tappa intermedia prima che inizi la partita vera, quella per il Quirinale, e poi eventualmente le elezioni.Al momento, gli unici a difendere apertamente le due commissioni sono quelli di Scelta Civica. I grillini, dopo gli entusiasmi iniziali, tacciono. Rompe il silenzio la senatrice Paola Nugnes, che su Facebook scrive: "È un mondo strano quello che non trova sagge le donne che sono certamente le più sagge tra gli uomini e che non si interroga di quanta saggezza ci sia nel modello di sviluppo proposto dai Cinque stelle. Un mondo all'incontrario direi e i fatti mi danno ragione".