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Cattolici e politica. Ruini: «Ma non è tempo di un partito unitario»

Gianni Santamaria martedì 5 novembre 2019

Foto Ansa

«Non è questo il tempo per dare vita a un partito dei cattolici». Per il cardinale Camillo Ruini, intervistato dal 'Corriere della sera', «mancano i presupposti», sia per «il pluralismo molto accentuato all’interno della Chiesa», sia perché questa ha «una giusta ritrosia a coinvolgersi nella politica». Ciò non significa che i cattolici non possano operare in quelle forze politiche «che si dimostrino permeabili alle loro istanze».

Azione che è resa più difficile, «ma non impossibile», vista la crescente «scristianizzazione». Il porporato ha anche l’impressione che oggi i cattolici in politica non contino molto, anche se dice di sperare che la situazione non sia «irreversibile». Sono alcuni dei passaggi del lungo colloquio con l’ex presidente della Cei. Nel quale vengono toccati svariati temi, po- litici ed ecclesiali. Tra questi ultimi il recente Sinodo sull’Amazzonia, con la questione del celibato.

Dal punto di vista politico Ruini sostiene che è «doveroso» un dialogo con Matteo Salvini, anche se dice di non conoscerlo e dunque il discorso «rimane un po’ astratto». Il cardinale non condivide, comunque, «l’immagine tutta negativa» che alcuni danno del leader leghista. Il quale, aggiunge, ha «notevoli prospettive davanti a sé» anche se deve «maturare». Sui migranti per lui vale «come per ciascuno di noi, la parola del Vangelo sull’amore del prossimo, senza per questo sottovalutare i problemi che oggi le migrazioni comportano». Sul gesto di baciare il rosario, l’88enne cardinale ritiene che esso possa «apparire strumentale e urtare la nostra sensibilità ».

Ma può anche essere una «reazione al 'politicamente corretto' e una maniera, pur poco felice, di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico». Sull’orientamento del Sinodo per l’Amazzonia a ordinare i casi eccezionali diaconi sposati Ruini parla di «scelta sbagliata» e dice di pregare che il Papa «non la confermi» nell’esortazione post- sinodale. Rinunciare anche solo in alcune situazioni al celibato «grande segno di dedizione totale a Dio e al servizio dei fratelli» sarebbe «un cedimento allo spirito del mondo». Anche considerando che «oggi il matrimonio è profondamente in crisi». Alle parole di Ruini Salvini ha risposto con un «grazie» e auspicando un incontro. Anche Giorgia Meloni, presidente di Fdi, parla di «molti e importanti spunti di riflessione» offerti dal porporato.