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IL CASO TRA TORINO E GENOVA. Il pacco bomba rivendicato dagli anarco-insurrezionalisti

venerdì 12 aprile 2013
Il pacco bomba spedito martedì scorso alla redazione torinese de La Stampa, che non è esploso per un malfunzionamento dell'innesco, è stato rivendicato dal gruppo anarco-insurrezionalista del Fai con una lettera alla redazione del quotidiano genovese Il Secolo XIX.È quanto hanno riferito oggi fonti della Questura di Genova ricordando che la sigla, Fai (Federazione Anarchica Informale), è quella che ha rivendicato l'attentato dello scorso maggio all'AD di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, con un comunicato al Corriere della Sera.Il foglio su cui è stata scritta la rivendicazione per il pacco bomba al quotidiano torinese è stato sequestrato dalla Digos di Genova. «Ce l'aspettavamo. La firma del documento è un'ulteriore conferma della saldatura transnazionale delle cellule operative anche in Italia. Riteniamo non sia finita qui»: così gli inquirenti che lavorano sul documento firmato “Cellula Damiano Bolano” recapitato oggi al Secolo XIX, nel quale si rivendica il pacco bomba al quotidiano La Stampa di Torino. Non è ancora possibile dire se il pacco inviato alla Stampa faccia parte della “campagna” Fai iniziata nel 2009 con il pacco bomba alla Bocconi di Milano - dicono gli inquirenti genovesi - ma il fatto che il documento di rivendicazione sia stato inviato al Secolo XIX, giornale locale di Genova, «costituisce senz'altro un continuum con l'azione degli Informali culminata con il ferimento dell'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Riteniamo che non sia finita qui». Lo scorso 7 maggio, l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare - parte di Ansaldo Energia di Finmeccanica - era stato ferito ad una gamba da un colpo di pistola fuori dalla sua abitazione a Genova da due persone in moto. Per quell'agguato erano stati fermati a settembre due anarco-insurrezionalisti.