Attualità

La riforma. Maxiemendamento scuola, il parere delle associazioni

mercoledì 24 giugno 2015
Il maxiemendamento presentato dal governo alla riforma della scuole non convince le associazioni. Il Movimento Studenti di Azione Cattolica esprime riserve sul metodo seguito dal governo. Nel merito, perché il maxi-emendamento presentato dai relatori, onorevoli Francesca Puglisi e Franco Conte, non recepisce "le proposte che come studenti abbiamo costruito durante tutto l’anno con i circoli territoriali, e presentato nelle sedi governative e parlamentari opportune". E anche nel metodo, perché non si condivide la decisione di portare in aula un testo "verosimilmente blindato dall’intenzione di porre su di esso la fiducia". Questa decisione, continua il Movimento Studenti, rappresenta "una forzatura del dibattito parlamentare, che impedisce di apportare qualsiasi intervento migliorativo al testo definito dai relatori. Ci rattrista vedere come una riforma nodale per il Paese, come quella del sistema d’istruzione, debba procedere in Parlamento senza la necessaria dialettica tra le parti politiche". Se ci fosse la volontà politica, "esisterebbe ancora un margine per rimettere in discussione le parti della riforma maggiormente criticate e soprattutto affrontare i nodi educativi che il testo della “Buona scuola” non affronta (in primo luogo un serio intervento contro la dispersione scolastica e le diseguaglianze che sono fonte di fallimento formativo)".In una nota congiunta, le associazioni Age, Agesc, Faes e Moige dicono che "sulla scuola si sta giocando una battaglia che non fa il bene agli studenti", e chiedono che "si riapra una reale comunicazione in vista della fiducia al maxiemendamento e dell’attuazione della Buona Scuola con l’avvio del prossimo anno scolastico". "Infatti, sebbene la riforma presenti criticità denunciate più volte anche da noi genitori di Age, Agesc, Faes e Moige, occorre evitare di sacrificare la riuscita di un’impostazione che vede nell’autonomia delle scuole il motore della ripresa del Paese, pur senza riuscire ad arrivare a proporre un effettivo sistema di parità scolastica degno del mondo occidentale più moderno. Il rischio è che le innovazioni comprese nel ddl e nel maxiemendamento e condivise da tutti siano travolte nella contrapposizione sui pochi punti di problematicità".