Attualità

Verso il 14/9. Dalle Regioni ok alle linee guida antiCovid, così la quarantena a scuola

Paolo Ferrario giovedì 27 agosto 2020

Via libera della Conferenza delle Regioni alle "indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-Cov-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia", predisposte da Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute, Ministero dell'Istruzione e Inail. Le Regioni hanno chiesto che nei servizi educativi per l'infanzia la didattica possa svolgersi a gruppi stabili, rimettendo ai singoli istituti la valutazione sulla loro dimensione. Hanno presentato anche una raccomandazione sulla didattica a distanza, per classi e per plesso nel caso in cui si dovessero verificare cluster tali da imporne la riattivazione. Domani, 28 agosto, in Conferenza unificata ci sarà il via libero definitivo.

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Virus, a scuola si farà così. Positivi isolati e monitorati

Che cosa succede se un alunno presenta i sintomi del Covid in classe? Come devono comportarsi professori e compagni? Che cosa deve fare la scuola? E i genitori? Quando potrà rientrare? La scuola viene chiusa? A queste domande rispondono le “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars- Cov-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, realizzato dal gruppo di lavoro dell’Istituto superiore di sanità, ministero della Salute e dell’Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia-Romagna e Regione Veneto.

«In una prospettiva di possibile circolazione del virus a settembre e nei prossimi mesi – sottolinea il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, presentando il documento, diffuso il 22 agosto – è stato necessario sviluppare una strategia nazionale di risposta a eventuali casi sospetti e confermati in ambito scolastico o che abbiano ripercussioni su di esso, per affrontare le riaperture con la massima sicurezza possibile e con piani definiti per garantire la continuità».

Per la corretta applicazione delle indicazioni degli esperti, ogni scuola dovrà individuare un referente Covid-19, che sarà adeguatamente formato, tenere un registro dei contatti degli alunni della classe e richiedere la collaborazione attiva dei genitori. A loro, infatti, spetta misurare quotidianamente la temperatura dei figli, prima di uscire di casa. Se dovesse essere superiore a 37,5 gradi, l’alunno dovrà restare a casa e la famiglia dovrà immediatamente informare il pediatra o il medico di famiglia, comunicando contestualmente alla scuola l’assenza per motivi di salute.

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