Attualità

Palazzo Madama. La replica del premier Renzi

lunedì 24 febbraio 2014
Non si sottrae a domande, interrogativi, perplessità e neppure alle battute Matteo Renzi nella replica, pronunciata quando oramai è notte, a Palazzo Madama. Rivolge così "un ringraziamento al senatore Romani del M5S (di Firenze, ndr). Non condividiamo molte cose, ne condividiamo poche in particolar modo per quanto riguarda la nostra città . Ma il suo tono, sia pur critico, è stato molto rispettoso dell’Aula". E prosegue: "Non troveremo probabilmente mai un accordo, ma sono particolarmente felice della tradizione territoriale cui appartengo". "La capacità di stare in mezzo alle persone, di non aver paura di affrontare le piazze è un elemento costitutivo" di questo governo e anche del Pd, perché appartenere al Pd "non significa appartenere ad una sigla". "Vorrei rispondere alle critiche rispetto al tono, ho molto da imparare, rifletterò se confermare o meno lo stesso tono, ma mi ha colpito, lo dico al senatore D’Anna di Gal e Divina della Lega, il fatto che si sia contestato, a parte i contenuti, il fatto di avere usato un registro diverso da quello necessario", ha spiegato Renzi. "Fossi in voi, mi farei una domanda e cercherei di darmi una risposta, se in quest’aula si deve usare un tono diverso e un atteggiamento diverso. E' sicuro che il problema sia questo tono o che esista uno scollamento tra quest’aula, che anche voi rappresentate, e la societa’ civile? Siete sicuri che il Truman Show non esista nella vostra mente?", ha incalzato. Ha poi guardato a ritroso alle ultime settimane che hanno visto "un'accelerazione che puo' essere apprezzata o meno, ma che nasce dal bisogno di dare risposte concrete". Questa, ha proseguito, "è dettata da un’urgenza di portare insieme una diversa politica sul lavoro, la giustizia, il fisco, la Pubblica amministrazione. Partendo dalla centralità della scuola e impostando il semestre Ue non come il luogo dove andiamo a farci dire cosa fare, ma in cui raccontiamo la nostra idea d’Europa. Questo e’ il senso dell’urgenza". "Oggi la corte d'assise di Napoli ha confermato la condanna degli assassini di Teresa Bonocore. Quella madre coraggio è u n pezzo della lotta non solo alla criminalita’ e alla violenza contro le donne, ma a un’idea di paese che non difende i propri figli migliori". "Per questo - ha annunciato - subito partirà l’autorita’ anticorruzione, per non lasciare un centimetro di spazio a chi parla ma non mantiene un impegno", ha chiarito il premier.
Non ho parlato del Mezzogiorno? Matteo Renzi, nella sua replica al Senato, dice "no a utilizzare le solite frase fatte, frasi che costituiscono un disimpegno, delle parole in liberta’". "E’ arrivato il momento di gestire in modo diverso la programmazione europea" sul Mezzogiorno, utilizzando "i fondi europei". "Quei 59 miliardi vanno spesi subito", dice Renzi. Il premier dice "no a investimenti a pioggia", si’ "a progetti significativi e strutturali". "Non possiamo accontentarci di parole", osserva Renzi, il Sud "necessita di una svolta radicale, uscendo dalla cultura della lamentazione. No a discorsi astratti e teorici, noi non faremo discorsi in liberta’. Vogliamo sfidare il tema della illegalita’ non attraverso frasi e impegni astratti", dice Renzi. ​​​
Quanto alla criminalità organizzata, "Noi non faremo discorsi in libertà . Vogliamo essere sfidati sulla lotta alla criminalità organizzata non con frasi e discorsi astratti", ma agire "in concreto"."Questa non è un’operazione di lifting o di potere. Se fosse un’operazione di potere, non scommetteremmo tutto noi stessi". Così ancora Matteo Renzi nella replica al Senato. "Non ci siamo dati una tempistica da calende greche: abbiamo detto che l’obiettivo è il 2018 e lo confermiamo".​​"Ho provato vergogna per il fatto che la classe politica ha mostrato incapacità a individuare il successore ad un Presidente della Repubblica che aveva chiesto di non avere un secondo mandato" chiedendogli invece "un reale sacrificio personale e politico" mentre "lui chiese ai partiti di farsi carico di un processo di riforme. Un processo che non è partito". E il seguito, nella replica di Renzi al Senato: "L’unico vero modo per rispettare la straordinaria figura di Giorgio Napolitano è fare il processo di riforme. Quello a cui il Capo dello Stato ha legato il suo servizio". Anche perché "è possibile continuare a prendere in giro gli italiani con il faremo, faremo?".