Attualità

La corsa al Colle. Renzi: nessun veto sul Quirinale

venerdì 16 gennaio 2015
​Nell'ultima elezione del Presidente della Repubblica "c'è stata una forzatura che è stata la risposta a un fallimento che tutti ricordiamo. Oggi il Pd è chiamato a una responsabilità rispetto alla quale o facciamo quello che è necessario o noi saremo additati come i colpevoli", lo ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd incentrata sulle sfide delle prossime settimane, dalle riforme su Senato e legge elettorale all'elezione del successore di Napolitano. La prima data utile è quella del 29 o del 30 gennaio e il Pd non può permettersi di fare passi falsi. Per questo Renzi delinea la sua strategia. Tempi brevi, l'obiettivo più volte dichiarato è di riuscire a centrare la quarta votazione, e zero polemiche. "Nelle 24 ore precedenti al primo voto si deve arrivare a formalizzare la proposta del Pd riunendo i gruppi, e i grandi elettori" ha detto Renzi alla direzione del Pd. Renzi ha confermato che questa proposta sarà preceduta da un giro di consultazioni con gli altri gruppi parlamentari da parte della delegazione Pd, mentre la direzione sarà convocata in modo permanente. Ma il confronto sarà con tutti a partire dagli alleati. "I nostri alleati di governo saranno insieme a noi in questa sfida. E saranno le prime persone con cui riflettere" ha detto Renzi. "Niente ironie e demagogie, il Presidente della Repubblica si fa cercando di coinvolgere tutti. Nessuno ha il diritto di mettere veti, nemmeno tra di noi" ha aggiunto. Poi un monito ai Cinque stelle e la conferma del dialogo con Fi. "Il Presidente della Repubblica si prova a fare con gli altri. Berlusconi ha votato gli ultimi due presidenti della Repubblica. I Cinque Stelle se vogliono stare al tavolo ci stiano. Noi abbiamo dato loro la possibilità. Sta a loro scegliere se essere parte del gioco istituzionale. Spero possano cogliere l'occasione. Noi possiamo fare anche senza di loro, ma speriamo di fare con loro".