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Milano. Renzi: «A Milano un vertice Ue sul Terzo Settore»

martedì 20 maggio 2014
Organizzare un vertice espressamente dedicato al Terzo Settore durante il semestre italiano di presidenza Ue. L'idea è del presidente del consiglio, Matteo Renzi, che l'ha lanciata durante la sua visita alla redazione del mensile "Vita" a Milano dove ha incontrato le organizzazioni del Comitato Editoriale della rivista sul no profit. "Credo che sarebbe molto interessante - ha detto Renzi - se potessimo fare un appuntamento del semestre esclusivamente dedicato alle questioni del terzo settore". In particolare il premier ha proposto un incontro proprio a Milano - "dove si terranno la maggior parte dei vertici europei" verso ottobre-novembre. Sempre sullo stessa tema, Renzi ha spiegato che la riforma arriverà in consiglio dei ministri il 27 giugno e ha sottolineato come si tratti di un "pezzo" di riforma all'interno di un quadro complessivo che comprende riforme della sanità e della scuola perché "per me la questione educativa è tema centrale del paese". Nel corso dell'incontro il presidente del Consiglio ha parlato anche dell'emergenza migranti e della situazione della Libia. "Il modo con cui l'Europa si occupa della Libia è sotto gli occhi di tutti", ha ricordato: manderà "inviati speciali dei singoli Paesi e lo faremo anche noi. Ma poi qual è l'idea dell'Ue? Intendo porre la questione martedì al Consiglio europeo, e il 4-5 giugno al G7, così come ho già fatto con il segretario dell'Onu". La mancata presenza della comunità internazionale e dell'Onu in Libia "rischia di aprire le porte all'accesso, che ormai è già una presenza in una parte" del Paese, a "fondamentalisti che non erano lì prima, erano più lontani". "Le organizzazioni internazionali che ci stanno a fare in Libia? Mettiamo l'organizzazione dell'Onu per i rifugiati a fare i campi profughi sulle coste libiche o no? Secondo me sì". Parlando poi della semplificazione del sistema fiscale, Renzi ha detto: "Sono convinto che se ci impegniamo le tasse possiamo pagarle con un sms". L'Italia è "un Paese che incasina le cose semplici", ha osservato, ma le tasse bisogna pagarle "con maggiore semplicità". Sull'Expo "ci abbiamo messo la faccia fino in fondo, anche a costo di perdere dei voti. Si può perdere dei voti ma non un'occasione come l'Expo".