Attualità

Il vertice. Merkel-Renzi: accordo con la Turchia

venerdì 29 gennaio 2016
​"​Viviamo in un momento di gradi sfide", "c'è uno spirito europeo che ci unisce". La cancelliera  tedesca Angela Merkel al termine della colazione di lavoro a Berlino con il premier italiano Matteo Renzi è convinta che Italia e Germania potrannno lavorare insieme per rafforzare l'Europa. Un auspicio condiviso in pieno da Renzi. Molti i temi affrontati dai due dopo le incomprensioni delle utlime settimane su migranti, flessibilità, applicazione delle regole, sanzioni alla Russia. Tra i due sembra essere tornato il sereno, un clima di piena collaborazione simile a quello del loro primo incontro, quando Renzi era all'inizio del suo mandato a Palazzo Chigi e la cancelliera tedesca lo legittimò quale alleato su cui contare in Europa. I due hanno avuto un lungo faccia a faccia (durato più del previsto tanto che la conferenza stampa si è svolta con un ritardo di quasi un'ora). Il tema principale l'accordo sulla Turchia per gli aiuti al paese che ospita migliaia di profughi.    "Il premier Renzi è partito con una agenda di riforme molto ambiziosa e il Jobs Act si muove nella direzione giusta. Il successo di queste riforme sarà un contributo importante all'Europa e all'Italia" ha detto la Merkel lodando la riforma del lavoro. "Abbiamo parlato anche della questione dei profughi e dell'accordo con la Turchia, la cui attuazione è urgente" ha aggiunto.   A sua volta il premier Renzi ha assicurato che l'Italia farà la sua parte. Sui migranti "siamo volenterosi di fare la nostra parte. Non abbiamo nessuno problema né con la Turchia né con la Germania. Sul finanziamento dell'Italia da sempre siamo disponibili. Stiamo aspettando che le istituzioni Ue ci diano alcune risposte su alcuni quesiti formulati per le vie brevi sul modo di intendere e concepire questo contributo" ha detto in conferenza stampa. "Se l'Europa perde Schengen perde sé stessa: ogni sforzo che possiamo fare per mantenere vivo l'ideale europeo va fatto insieme" ha detto Renzi. "Per mesi l'immigrazione sembrava soltanto un problema italiano, adesso è un problema europeo che durerà mesi, forse anni". "Da anni abbiamo migliaia di persone che arrivano nel nostro Paese, centinaia di migliaia. Adesso vogliamo fare parte del comune lavoro anche nell'area balcanica. Non dimentichiamo l'ideale che ci muove: l'Europa è nata per abbattere, non per costruire muri" ha detto Renzi.   "Non tutti possono arrivare, ci devono essere regole e l'Italia è pronta a fare la propria parte", ha ribadito tornando anche a ringraziare la Merkel che, insieme a Hollande, nel consiglio Ue di giugno "fu decisiva per affermare il principio che l'immigrazione fosse un problema europeo". Con la Germania "non siamo d'accordo su tutto, anche perché veniamo da diverse famiglie politiche. Ma crediamo insieme che combattere la disoccupazione è combattere il populismo. Il nostro avversario è lo stesso" ha detto ancora Renzi. Su un altro tema caldo, quello della flessibilità, il premier ha spiegato che l'Italia chiede "che leregole Ue che esistono siano applicate, non nuoveregole".