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Analisi. Regionali 2015: il Pd scende, sale il M5S

lunedì 1 giugno 2015

Le regionali 2015 consegnano una fotografia insolita dell'Italia politica. Ha votato appena un elettore su due, per l'esattezza 53,9%). Il Pd si conferma il primo partito, ma è ben lontano dal 41% delle europee. In un ipotetico ballottaggio il secondo partito sarebbe il Movimento 5 Stelle. La Lega va fortissimo ma solo da Roma in su. Fi non supera mai il 20% ed è sotto il 10% in Veneto, Umbria, Toscana e Marche.Il Pd è al 46% in Toscana, al 35% nelle Marche e in Umbria, al 25% in Liguria, al 20% in Campania e in Puglia (la lista Emiliano è però quasi al 9%), al 16% in Veneto.Il Movimento 5 Stelle è al 22% in Liguria, al 19% nelle Marche, al 18% in Campania, al 16% in Puglia, al 15% in Toscana, al 14% in Umbria e al 10% in Veneto. La Lega sfonda da Roma in su. In Veneto ottiene il 17% più il 24% della lista Zaia. In Liguria il 20%, in Toscana il 16%, in Umbria il 14%, nelle Marche il 13%. Più debole sotto Roma: la lista Salvini naviga intorno al 2% in Puglia e non si è presentata in Campania.Fi non supera mai il 20%. In Campania è al 18%, in Liguria intorno al 13%, in Puglia al 10,8%. Risultato ad una cifra in Veneto (5,7%), Umbria e Toscana (8,5%), Marche (9,4%). Bene Fratelli d'Italia che supera il 6% in Umbria e Marche, sfiorando il 5% in Campania. In Puglia il derby tra Schittulli (Fitto-Fdi) e Poli Bortone (Fi-Lega-Pli) va al primo (18% contro 14%). Forza Italia con il 10,8% supera però la lista Fitto ferma al 9,52%.

Parla di "tenuta" del Ncd-Area popolare al 4% il coordinatore Gaetano Quagliariello. Alle europee, secondo i dati diffusi da Ncd-Ap, "la media nelle regioni era del 4,2%", insieme all'Udc. "Ora in Campania siamo al 6%, in Liguria all'1,8%, nelle Marche al 4%, in Puglia al 6%, in Toscana all'1,3%, in Umbria al 2,7%, in Veneto al2,1%", spiega Quagliariello incontrando la stampa nella sede di Ncd. "Alle regionali ci siamo separati dall'Udc in 3 grandi regioni: Puglia, Campania, Marche - spiega ancora Quagliariello -. Calcolando la proiezione nazionale dei risultati ottenuti dall'Udc in queste 3 regioni, insieme Area popolare Ncd-Udc sarebbe arrivata al 5,8%, ben al di sopra del dato delle europee". 

Per il premier Renzi questo risultato pone diverse insidie nella sua gestione del partito ed azione di governo.Oltre al ridimensionamento nel voto di lista del Pd, in parte dovuto alle apparentate "liste del presidente", come in Puglia, la sconfitta in Liguria e l'affermazione in Puglia e Campania di candidati Pd non vicini a Renzi potrebbe riacutizzare lo scontro tra il premier e la minoranza interna, con il rischio di rallentare l'iter delle riforme in Parlamento. I commentiDi "sconfitta netta di Renzi e del renzismo" parla Renato Brunetta, secondo il quale "l'effetto Renzi delle europee non c'è più". "Siamo di fronte - aggiunge - alla sconfitta di Renzi, Mister 40% è morto, il partito di Renzi non c' è più, tutti i suoi candidati sono stati asfaltati al di là del soviet Toscana. La spinta propulsiva di Renzi è finita e ci saranno gravi ripercussioni nel Pd e nel governo. Voglio vedere se ora Renzi insisterà sull' Italicum, il renzismo è scoppiato, siamo tornati al Pd che se la gioca con il centrodestra come ai tempi di Bersani".Secondo Brunetta, non ci sarà bisogno di chiedere le dimissioni del premier, "si dimetterà da solo. Un anno e mezzo di renzismo ha prodotto il nulla".Matteo Salvini, leader della Lega Nord, "siamo noi l'alternativa dicentrodestra a Renzi. E penso che si andrà presto alle elezioni: la Lega c' è, e accetta la scommessa di prendere un voto in più di lui e governare".  Da domani, ha detto ancora il leader del Carroccio, "ci sarà un confronto sui fatti". È la Liguria la vera sorpresa di queste elezioni regionali. Dopo 10 anni consecutivi di governo del centrosinistra di Claudio Burlando, il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, che ha saputo aggregare intorno a sé tutte le forze del centrodestra, dalla Lega di Salvini ad Alleanza Popolare, si è imposto con il 34,5% dei voti, staccando di quasi 8 punti percentuali la candidata del Pd, la renziana Raffaella Paita, che ha raccolto solo il 27,9% dei consensi, seguita dalla giovanissima candidata del Movimento 5 Stelle, Alice Salvatore, con il 24,8% dei voti.Tra le liste grande exploit del Movimento 5 Stelle, che con oltre il 22% dei voti diventa il secondo partito in Liguria dietro al Pd con il 25,5% e della Lega che si piazza al terzo posto con più del 20% dei consensi, davanti a Forza Italia con il 12,6%."È una vittoria netta e chiara, che ci rende ancora più determinati a completare il processo di riforme entro il 2018", ha detto il vicesegretario Pd Deborah Serracchiani in una conferenza stampa nella sede del Nazareno, mentre il premier Renzi è volato in Afghanistan per incontrare i militari italiani.

Luigi Di Maio, grillino, ha sottolineato che il movimento è una forza imprescindibile della politica italiana: "Credevano fossimo un fuoco di paglia, ma il Movimento è di sana e robusta costituzione".

Il problema è ancge interno al Pd: "Renzi deve cambiare radicalmente rotta, non a chiacchiere. A cominciare dalla scuola", ha commentato il "dissidente" Stefano Fassina.Nessuna influenza sul governo e la sua attività, secondo il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan: "La stabilità e la credibilità del governo non sono minimamente messe in discussione. Il governo continuerà con il suo programma di riforme a partire dai rimanenti decreti attuativi del Jobs act e dalla legge sulla scuola".