Attualità

Rai. J'accuse di Meloni: voglio un'altra tv pubblica

Arturo Celletti sabato 27 maggio 2023

Meloni e Salvini, con Lupi e Tajani, a Catania per la chiusura della campagna elettorale a sostegno della candidatura a sindaco di Enrico Trantino

Parole di fuoco. «Mai il servizio pubblico era caduto così in basso nella parzialità politica. È tv di regime. La nuova Rai diventa TeleMeloni». Tutti i parlamentari del Pd in commissione di Vigilanza vanno all’attacco e mettono nel mirino Rainews24 “colpevole” di una «gravissima violazione della par condicio all’ultimo giorno di campagna elettorale per le amministrative in Sicilia: trasmettere in diretta il comizio del centrodestra a Catania». Il Pd presenta un esposto urgente ad Agcom e una urgente interrogazione parlamentare. La prima riposta arriva questa mattina. «La commissione di Vigilanza valuterà con estrema attenzione questo caso per tutti i profili di competenza. Si potrebbe profilare una violazione importante della par condicio e del pluralismo che il servizio pubblico non si può assolutamente permettere», avverte in una nota la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia (M5s).

Lo sfogo di Calenda: occupazione sarà boomerang

«L'occupazione della Rai, che ha molti precedenti, rischia di essere un boomerang per questo come per gli altri governi che l’hanno praticata. La saturazione di tutta la comunicazione da parte di Meloni nel medio termine porta insofferenza negli ascoltatori. La differenza tra slogan e realtà diventerà un boomerang. Lo abbiamo già vissuto tante volte. Per questo affidare la Rai ad una fondazione indipendente con Cda nominato dal Presidente della Repubblica sarebbe un'ottima soluzione anche per la politica e non solo per chi paga il canone», scrive il leader di Azione Carlo Calenda sui social.

Il j'accuse di Meloni: voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere

Meloni torna a bombardare la Rai. «Non intendo sostituire un intollerante sistema di potere con un altro intollerante sistema di potere. Voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere, in cui non potevi lavorare se non ti dichiaravi di una certa parte politica. Voglio un sistema meritocratico e plurale che rappresenti tutti che dia spazio a tutti in base al valore che dimostrano e non alla tessera». La linea di Giorgia Meloni è una sola: negli sfoghi privati e nelle riflessioni pubbliche. L’ultima durante il comizio per la conclusione della campagna elettorale a Catania. A poche ore dalle dimissioni di Lucia Annunziata: «Se nella Rai qualcuno deve misurarsi col merito e decide che non ce la fa e deve misurarsi con altro, non è un problema che possiamo porci noi».

Giro di valzer in Rai: chi sale e chi scende

Chi ha lasciato la Rai e chi potrebbe lasciarla in attesa della presentazione dei nuovi palinsesti in programma il prossimo 7 luglio a Napoli. Il primo strappo è stato di Lucia Annunziata: “Non condivido nulla dell’operato del nuovo governo”. Ora mezz’ora in più a chi passa? C’è chi ipotizza l’arrivo di Monica Maggioni che ha lasciato la direzione del Tg1 a Chiocci, il giornalista fortemente voluto da Giorgia Meloni. Sul tavolo però ci sarebbero anche i nomi di Serena Bortone e di Luisella Costamagna stimata in ambienti pentastellati. Tra i papabili anche Antonio Di Bella giornalista Rai dal lungo curriculum. Ma le scosse sono appena iniziate e le indiscrezioni si accavallano. Il cantante Enrico Ruggeri torna in Rai per prendere il posto di Fabio Fazio? Serena Bortone seguirebbe Fazio a Discovery e al suo posto arriverebbe Roberta Capua o Elena Santarelli? Ma il terremoto pare destinato ad allargarsi. Pino Insegno da sempre amico della premier potrebbe prendere il posto di Flavio Insinna all’Eredità. I giornalisti Nicola Porro e Mario Giordano negano un approdo nella tv pubblica ma chi li conosce non si fida. Crescono le voci su un ritorno di Lorella Cuccarini. Si vocifera di un arrivo di Alessandro cattelan. Si racconta dei dubbi di Corrado Augias. E intanto sale l’ex ministro Nunzia De Girolamo e va verso la conferma Alberto Matano.

Corrado Augias - Ansa