Attualità

LA POLITICA E I PRINCIPI. Roccella: «A Bindi dico: sui temi etici dialoghiamo»

Roberta D’Angelo mercoledì 20 giugno 2012
​Un modo ci sarebbe per rafforzare i moderati del Pd, chiamati a difendere il documento sui diritti nel mirino dell’ala più radicale dei democratici: «È il dialogo con noi sui temi eticamente sensibili. Subito. Ora». Eugenia Roccella, ex sottosegretario del Pdl al Welfare e alla Salute, apprezza il lavoro di Bindi e compagni, ma sfida chi quel documento ha redatto a confrontarsi in Parlamento e sui fatti, «senza aspettare le prossime elezioni».È una provocazione, scusi?In Parlamento ci sono diverse scadenze e proposte. Ci sono diversi livelli di provvedimenti in itinere e in ognuno si può verificare quanto e come le dichiarazioni di principio si traducano in volontà politica.E cosa le fa pensare che dopo tanti scontri, ora si potrebbe trovare una sintesi?Il documento è in gran parte condivisibile. È un documento a partire dal quale si può certamente dialogare. Ci sono però alcune reticenze e alcuni strani capovolgimenti rispetto all’atteggiamento politico che in realtà il Pd ha tenuto.A che cosa si riferisce?Per esempio quando parla della non commerciabilità delle parti del corpo umano, lodando alcune direttive europee, eccetera... Eppure il governo-Prodi è stato quello che ha introdotto le biobanche private in Italia. E quindi il profitto privato su parti del corpo umano, su una cosa in particolare che era ai limiti della truffa, come le cellule staminali del cordone, e che il governo-Berlusconi – con particolare volontà, perché non è stato facile – ha rovesciato, riportando la conservazione del cordone all’interno della tradizione gratuita e solidaristica che era assolutamente tipica dell’Italia. E penso a questo caso "facile", visto che la sinistra dovrebbe essere contro la commercializzazione del corpo...Un ravvedimento?Vediamo se non è un mascheramento. Ma se hanno cambiato posizione, possono anche dirlo, invece di accusare nel documento il centrodestra. Anzi, ritengo che l'insistenza e la forza con cui il centrodestra ha tenuto su questi temi ha consentito anche al Pd di non radicalizzare le proprie posizioni.Che cosa intende dire?Se oggi Bersani dice certe cose e il documento corregge il tiro, è anche perché c’è stata una tenuta da parte del centrodestra, durissima da mantenere perché sotto l’attacco costante dei mass media. Il documento è anche un po’ frutto delle nostre battaglie. Ricordiamo che quando è uscita la legge sul biotestamento tutta la stampa, dico tutta, tranne Avvenire, è stata contraria. Così per il caso-Englaro. Su questo fronte dei valori non negoziabili ci si espone moltissimo. E allora la tenuta del centrodestra ha creato la possibilità, anche eventualmente a Bindi e all’area moderata del Pd, per esprimere posizioni più dialogiche. Bindi è sotto attacco. Resisterà?Ci vuole coraggio. Anche all’interno del Pdl c’erano estrazioni e linee diverse. Ma si è fatta chiarezza. I valori non negoziabili o sono un punto dirimente o non lo sono. E non solo per i credenti, ma anche per i laici. Si tratta di ragioni laiche. Ma il dialogo rafforzerebbe i moderati del Pd...Ma qui si parla di programma elettorale, come può chiedere il dialogo?Se non è solo un’operazione di maquillage verbale, ci sono dei punti che coincidono con le nostre proposte. C’è una legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento al Senato, che deve compiere l’ultimo passetto: se ci fosse la volontà di farlo, basterebbe poco per approvarla. Allora andiamo a discutere nel merito, scendendo dai grandi principi e dalle teorie alle questioni di contenuto concreto: quei principi scritti nel documento dovrebbero portare all’approvazione della legge al Senato. Perché il documento coincide perfettamente con la legge, lì dove parla della libertà del paziente. La legge parte dal consenso informato. Insomma, non c’è bisogno di aspettare il programma elettorale e la prossima legislatura.E sulle coppie di fatto?Si può arrivare al riconoscimento di diritti individuali, all’interno di un’area delle formazioni sociali, salvaguardando come un unicum la famiglia e il matrimonio. Allora vediamo le proposte che già ci sono: il dialogo, a leggere il documento, è possibile. Abbiamo l’occasione di vedere subito le carte.