Attualità

LA STORIA. Quel canto che aiuterà gli sfollati

Antonio Maria Mira sabato 23 novembre 2013
«Giovanni ave­va… ha una vo­ce incredibile. Pensi che una volta siamo an­dati avanti a cantare fino alle 4 del mattino e lui sembrava che avesse cominciato in quel momento». Così Stefano Graiff ricorda l’amico Gio­vanni Farre, l’ultimo disperso dell’alluvione in Sardegna. 
Un’amicizia tra Val di Non e Barbagia, nel nome del can­to. Giovanni voce solista di 'O­ches de’ Annossata' ( Voci dell’Annunziata), il coro di Bitti, il suo paese, uomini e donne nel tipico costume barbaricino. Stefano tenore del coro di Romeno 'San Ro­medio Anaunia', tutti uomi­ni nella tradizione alpina. Un rapporto che parte da lonta­no, quando il fondatore e maestro del coro di Bitti, Se­bastiano Delai, veniva a lavo­rare assieme ad altri sardi al Centro studi dell’Università cattolica del Passo della Men­dola. Rimase una forte ami­cizia tra lui e alcuni abitanti di Romeno poi sfociata in quel­la tra i due cori.
Terre così lon­tane ma, sottolinea Stefano, «quando si condivide una passione come il canto cado­no tutte le barriere. Ci unisce essere entrambi popoli di montagna, strettamente le­gati alle proprie tradizioni». Un’amicizia consolidata da varie visite. La prima nel 1989 quando furono i 'nonesi' a esibirsi a Bitti. L’ultima nel 2010 quando fu il coro sardo a regalare due concerti agli a­mici trentini. Uno nel san­tuario di San Romedio, per l’evento 'Salmi oltre i confi­ni', con l’accostamento tra modi diversi di canta­re temi religiosi.
Nell’oc­casione i due cori esegui­rono il Padre Nostro e l’A­ve Maria nelle due tradi­zioni. Del secondo con­certo, eseguito nella chie­sa parrocchiale di Cunevo, Stefano ha messo su face­book un bellissimo canto di emigrazione, nel quale Gio­vanni esprime la potenza ed espressività della sua «incre­dibile voce» che si alza nella navata. «Perché piangi figlio mio», sono le parole del can­to, quasi premonitrici di quanto sta accadendo ora. E facebook è pieno di testi­monianze che uniscono Sar­degna e Trentino nel nome di Giovanni. «La voce di Gio­vanni… un dono per tutti», re­cita un post. «Un uomo dalla bellissima voce e dalla gran­de umiltà», è un altro ricor­do. «Ho paura che Giovanni vi abbia 'tradito' per un altro coro 'meraviglioso'», è un commovente messaggio. E proprio per ricordare quel­la voce, «per rinsaldare la no­stra amicizia», a dicembre, annuncia Stefano, «sarà or­ganizzato un concerto per raccogliere fondi per il loro paese». Ancora una volta il canto che unisce.