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Crisi. Brescia: «Prima il taglio dei parlamentari, poi si valuti un governo di scopo»

Luca Mazza domenica 11 agosto 2019

Giuseppe Brescia, deputato di M5s

«Per la follia di un uomo che si sente il re d’Italia non si può far cadere il Paese nel baratro». Giuseppe Brescia, parlamentare del M5s al secondo mandato e presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, si scaglia contro Matteo Salvini e invita a considerare, «nell’esclusivo interesse del Paese », opzioni alternative all’immediato ritorno al voto: «La base di partenza deve essere una convergenza sul provvedimento per ottenere il taglio definitivo di 345 parlamentari, che garantirebbe un enorme risparmio per le casse dello Stato - sostiene il deputato pentastellato -. Se su questo punto ci sarà il sostegno di altre forze politiche e verrà approvata la riforma, successivamente si potrà valutare l’opportunità di dar vita a un governo che metta in sicurezza l’economia e i conti pubblici, rimandando di qualche mese il ritorno alle urne».

Lo strappo di Salvini vi ha colto di sorpresa?
Non ce l’aspettavamo. Per di più dopo il via libera al 'suo' decreto sicurezza-bis.

A proposito, non vi siete pentiti di aver votato un testo che punisce chi salva vite
in mare?
Abbiamo provato a migliorarlo con qualche emendamento, ma alcune volte per tenere in piedi un governo bisogna 'ingoiare dei rospi'. Nessuno del M5s ha votato i due decreti sicurezza convinto che servissero realmente al Paese. Anzi, siamo convinti che la Corte Costituzionale li boccerà. E non a caso il capo dello Stato ha espresso «rilevanti criticità ».

Il vostro obiettivo adesso è ostacolare a ogni costo Salvini?

Salvini l’ha fatta grossa aprendo la crisi di governo solo per tornaconto personale. Ma sono sicuro che ne pagherà le conseguenze anche in termini di consenso. Ora, comunque, non tocca al ministro dell’Interno dettare i tempi del Parlamento e l’evoluzione della crisi, come gli ha ricordato Giuseppe Conte. E per fortuna c’è il presidente della Repubblica, aspetto di cui Salvini forse si è dimenticato. Noi cercheremo di portare a termine a tutti i costi la riforma sul taglio dei parlamentari, poi si vedrà.

È un invito al Pd per creare una nuova maggioranza?

È un appello rivolto a chi vuole pensare ai cittadini e al bene della collettività. Prima delle elezioni vengono gli interessi del Paese. È il momento della responsabilità e il M5s non si deve tirare indietro, come sostiene anche Beppe Grillo in un post che condivido al 100%. Per questo motivo, a mio avviso, se si approvasse la riforma per il taglio dei parlamentari, poi non si può escludere la formazione di un governo di scopo per scongiurare l’aumento dell’Iva (che provocherebbe una catastrofe economica) e magari per costruire anche una nuova legge elettorale.

Non è che in realtà, soprattutto voi che siete al secondo mandato e dunque dovreste dire addio al seggio, avete il terrore di tornare al voto?

Zero paura del voto. Anzi, sarebbe Salvini a pagare le conseguenze delle rottura. Quanto al limite dei due mandati, sarà una questione da affrontare con la massima serenità e a tempo debito. Se si deciderà di applicare la regola e non prevedere deroghe lasceremo la politica senza problemi. Da Brescia agli altri, nel M5s non ci sentiamo grandi statisti, ma persone comuni che si sono messe a disposizione della collettività.

Se si va al voto il candidato premier del M5s sarà ancora Di Maio o si puntarà su Giuseppe Conte?
Si tratta di una scelta strettamente legata alla regola dei due mandati, ma è prematuro discuterne. Quanto a Conte, ha dimostrato di essere una figura di alto spessore, molto capace e stimata a livello internazionale. L’attuale presidente del Consiglio è una risorsa fondamentale per il M5s. Per cui – non so in quali forme e modalità – è auspicabile che continui a collaborare con il Movimento.