Attualità

POLITICA E BIOETICA. Fioroni: «Libertà di coscienza sui temi sensibili»

Pier Luigi Fornari mercoledì 18 agosto 2010
«In uno scenario di basso impero, di lotta per bande, che non risparmiano neppure incursioni contro il presidente della Repubblica, avviare una riflessione di alto profilo sullo Stato sociale e sulla bioetica è un modo per tornare a parlare di politica con la “p” maiuscola». Dalla opposta sponda del Pd, Beppe Fioroni, responsabile Welfare, commenta così i contenuti della intervista ad Avvenire di domenica scorsa del ministro Maurizio Sacconi, pur rinviando a una verifica più concreta delle posizioni in merito. «Riprendere a occuparsi dei problemi del Paese – evidenzia l’ex ministro della Pubblica Istruzione – è la maniera migliore per onorare la figura di Francesco Cossiga che ha sempre privilegiato gli interessi dello Stato rispetto a quelli di parte».Nel caso di Sacconi, lei sembra interessato più alle posizioni del parlamentare che a quelle del ministro...Sì. Perché l’agenda bioetica aperta più volte dall’esecutivo non ha mai trovato un prosieguo in un reale confronto parlamentare. E se le Camere affronteranno quei temi, cosa accadrà?Se saranno dibattuti senza politicizzazioni o polemiche elettorali, è certo che una riflessione basata sulla libertà di coscienza porterà molto probabilmente quelli che hanno un comune sentire a trovare delle convergenze. Comunque mi sembra che la novità rilevante di questi giorni sia un’altra.Quale?La libertà di coscienza è tornata ad essere tema di attualità. Sembrava un una sorta di escamotage politico, un problema esclusivo dei cattolici del centrosinistra, adottato ad esempio per votare a favore della legge sulla procreazione medicalmente assistita, invece diviene oggi decisivo ribadire che sui temi dell’inizio e del fine vita, per la loro stessa natura non si può essere un obbligati a seguire la linea prevalente del partito. La Costituzione non prevede vincolo di mandato per i parlamentari, figuriamoci se può esserci su questi temi. Ma di concreto cosa c’è di nuovo?Sui temi etici, all’interno della maggioranza – così viene ancora definito il rapporto tra Pdl, Lega e Fli – noto posizioni divergenti del raggruppamento di Fini, e non solo in quella forza politica. Costato anche che in un ipotetico terzo polo su questi temi ci sono profonde divergenze tra i parlamentari che sostengono il presidente della Camera e il partito di Pier Ferdinando Casini. Tutto ciò segna anche un passo in avanti, perché il lavoro legislativo viene riconsegnato alla maturità e responsabilità del politico nel richiamo ai valori della dignità umana ineludibili in questo campo.E su un altro punto messo a tema da Sacconi quello del Welfare?È necessario attuare il principio di sussidiarietà. Siamo di fronte a un cambiamento radicale: lo Stato sociale che un tempo aveva il compito di redistribuire tra i più svantaggiati quello che sovrabbondava nella crescita economica è colpito da una crisi di lunga durata e non c’è nessuna eccedenza da dividere. Quindi diviene vitale che il Welfare stesso sia un fattore di crescita. Può esserlo eliminando le diseguaglianze e puntando sulla sussidiarietà.In che modo?Occorre investire nella famiglia che si rivela sempre più una risorsa per la comunità nazionale soprattutto nella cura dei disabili e dei non autosufficienti. Non bisogna dimenticare poi che il 48% dei bambini della scuole materne fruisce del servizio di qualità offerto dagli istituti paritari cattolici.