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L'intervista. Balduzzi: «Per uscire dalla recessione misure forti e condivise. Ora avanti senza ripensamenti»

Maurizio Carucci giovedì 21 agosto 2014
Renato Balduzzi, già apprezzato ministro della Salute nel governo Monti ha il compito complicato di traghettare Scelta Civica, di cui è stato nominato reggente. Il 20 settembre si sceglierà il futuro del partito che è stato di Mario Monti. Siamo in recessione. Che fare? Circolava tempo fa una battuta 'la situazione è grave, ma non seria'. La rovescerei: è seria, può non essere grave. Dipende anche da noi, ma non solo da noi. Cioè anche dall’Europa. Certo. Noi italiani abbiamo il nostro job, che è un po’ il mantra di questo agosto, e cioè fisco, giustizia e lavoro. Ma anche l’Unione europea deve fare la propria parte La preoccupazione dei Paesi più ricchi è però di finanziare inefficienze e privilegi. Occorre capirsi. Faccio l’esempio dei bond Bce: gli avversari della loro attivazione immediata temono che così si disincentivino i cambiamenti in quei Paesi, come l’Italia, che ne hanno bisogno. Tra le decisioni da prendere, sembrava che il Governo volesse riproporre il taglio alle pensioni elevate. Scelta Civica sarebbe d’accordo? Un contributo di solidarietà imposto ai soli pensionati verrebbe travolto dalla Corte costituzionale. Diverso è un contributo di equità fondato sulla differenza tra pensioni elevate percepite e contributi versati. Sarebbe non solo legittimo, ma anche praticabile. Ma bisognerebbe spiegarlo bene agli italiani, sia perché abbiamo bisogno di rafforzare e non di indebolire i ceti medi, sia per farne cogliere il valore solidaristico. Dovremmo toccare anche i vitalizi di parlamentari e amministratori regionali. Su un eventuale patto maggioranza- FI per meglio combattere la crisi qual è la vostra posizione? Se una parte dell’opposizione condivide che il problema di fondo è ridurre le diseguaglianze sociali e che all’interno di questa riduzione va ricompresa la lotta ai privilegi e all’evasione fiscale, non vedrei problemi. Purché sia chiaro che tutti quelli che accettano misure forti e riformatrici ne siano corresponsabili e poi non se le rimangino, come capitò a tanta parte delle decisioni del governo Monti. Perciò per uscire dalla recessione servono misure forti e condivise. E andare avanti senza ripensamenti. Dunque sostegno a oltranza al governo Renzi da parte vostra? Sostegno leale e collaborativo, non passivo, secondo quello che è stato ed è lo stile di Scelta Civica. Un movimento di persone e di eletti (cominciamo ad avere, oltre che i parlamentari, anche nostri consiglieri regionali e negli enti locali) che sono tuttora convinte che vi sia uno spazio politico e anche elettorale per una proposta e un impegno coerentemente riformatori e non ideologici. Il 20 settembre a Firenze ci siamo convocati sul tema 'La nostra scelta civica, nel solco di Scelta Civica'. Lì faremo il punto sul nostro progetto politico.