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Covid-19. Parte la stretta in tre regioni. «Bloccare gli assembramenti»

Nicola Pini giovedì 12 novembre 2020

Si attendono per le prossime ore le ordinanze parallele annunciate dai presidenti di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto. Un giro di vite contro gli assembramenti con l’obiettivo di anticipare il governo ed evitare se possibile il passaggio delle tre regioni del Nord dalla zona gialla a quella arancione, se non rossa, come suggerito martedì dall’Istituto superiore di sanità. Ma le iniziative locali antiepidemia si moltiplicano anche a livello comunale, da Roma a Firenze a Napoli, con l’avallo dell’esecutivo e l’impegno congiunto di sindaci e prefetti.

A Bologna il governatore Stefano Bonaccini ha confermato ieri la «necessità di introdurre nuove restrizioni per contrastare la diffusione del Covid». L’obiettivo è «impedire assembramenti» e introdurre «controlli più stringenti con relative sanzioni per chi si ostina a trasgredire le regole».

A fronte dell’«irresponsabilità di una minoranza» di cittadini, insieme ai presidenti Luca Zaia e Massimiliano Fedriga stiamo predisponendo specifiche ordinanza regionale», ha aggiunto il governatore emiliano secondo il quale «la diffusione dei contagi va fermata se non vogliamo rassegnarci a un carico che diventerà insostenibile per il sistema sanitario, al blocco totale dell’attività scolastica e delle attività lavorative non essenziali».

«In Veneto l’ordinanza uscirà presumibilmente domani (oggi per chi legge, ndr) e si occuperà di assembramenti e di regole a chi non se le è fatte ancora entrare in testa», ha aggiunto Zaia parlando a sua volta di «una filosofia d’intervento comune con Emilia e Friuli». Dal canto suo, Fedriga spiega che l’obiettivo è «ridurre gli assembramenti nei fine settimana, cercando di non danneggiare troppo le attività economiche.

Tra le ipotesi c’è l’obbligo di consumazione al tavolo per evitare folle vicino a bar e ristoranti». Una scelta coordinata che l’esecutivo incoraggia ma che non esclude il "declassamento" di nuove regioni nei prossimi giorni sulla base di un peggioramento dei parametri epidemiologici e sanitari. Del resto gli assembramenti sono già vietati anche nelle zone gialle, ristoranti e bar chiudono alle 18 e nei fine settimana è già prevista la chiusura dei centri commerciali in tutta Italia.

Le ordinanze anti-folla potrebbero quindi non bastare. Tuttavia anche le grandi città si muovono nella stessa direzione per limitare gli accessi a piazze, giardini e spiagge, dopo i concentramenti di persone registrati nelle vie dello shopping e vicino ai locali pubblici nello scorso week end. A Roma si va verso controlli anti-assembramento nei parchi e sul litorale e si pensa a contingentare le presenze nelle principali vie commerciali. Misure che verranno discusse e varate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. A Firenze si studiano limitazioni all'ingresso nelle piazze del centro. A Palermo il sindaco Leoluca Orlando ha firmato un’ordinanza che vieta lo stazionamento per le persone dalle 16 in poi durante la settimana e tutto il giorno nei week end.