Attualità

Cartoniadi. Paritarie discriminate, Milano fa retromarcia

Paolo Ferrario giovedì 20 novembre 2014
Marcia indietro del Comune di Milano sull’esclusione delle scuole paritarie dalla distribuzione del montepremi delle Cartoniadi, la competizione che, fino a fine mese, vedrà le nove zone della città sfidarsi nella raccolta differenziata di carta e cartone. La forte protesta di gestori e famiglie, una petizione online che, in pochi giorni, ha raccolto più di 4.500 adesioni, un’interrogazione in Consiglio comunale e una in Senato, hanno convinto l’amministrazione e gli altri enti organizzatori (Consorzio Comieco e Amsa-A2A) a ripristinare la parità di trattamento tra tutte le scuole. Dopo l’incremento del montepremi complessivo, passato da 50mila a 60mila euro, i promotori hanno deciso di modificare il regolamento, allargando la platea dei beneficiari. Alla prima zona classificata andranno 28.500 euro, 18mila alla seconda e 13.500 alla terza. Questi soldi dovranno essere utilizzati per acquistare beni e servizi per le scuole primarie del quartiere. «Ringrazio Comieco per aver aumentato il montepremi, consentendo di allargare la platea delle scuole che potranno beneficiare di questi fondi», dichiara l’assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran.«Sono felice di aver fatto una battaglia che ripristina un’elementare questione di principio – sottolinea il senatore Mario Mauro, primo firmatario dell’interrogazione ai ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente, Giannini e Galletti –. I Popolari per l’Italia esistono proprio perché si affermi il principio della libertà di educazione».Grande soddisfazione è espressa anche da suor Anna Monia Alfieri, presidente della Fidae Lombardia e coordinatrice del tavolo per la parità della Regione. «È un altro passo in avanti – aggiunge – insieme alla nuova convenzione comunale per le scuole dell’infanzia paritarie, nel percorso teso a sanare la grave ingiustizia che colpisce le famiglie. In controtendenza rispetto a tutti i Paesi europei, soltanto in Italia non è garantito il diritto alla libertà di scelta in un pluralismo educativo».Secondo la presidente Fidae, sono molteplici i motivi di soddisfazione. «Innanzitutto – sottolinea suor Alfieri – questa decisione del Comune conferma il principio che non è pubblico ciò che è statale, ma ciò che nasce per il popolo, come le nostre scuole. In secondo luogo, rappresenta un altro, piccolo passo verso un reale sistema integrato, dove la scuola pubblica è paritaria e statale, come, tra l’altro, si legge nel progetto della Buona scuola del governo Renzi. Inoltre, in questo modo le istituzioni sono ricollocate al servizio del popolo senza operare ingiustificate discriminazioni a conferma del fatto che, soltanto quando i cittadini e le associazioni sono unite oltre ogni pregiudizio ma salde in posizioni di diritto, si può avere una visione d’insieme che diviene forza per una società più civile e giusta».Il successo di Milano non è, per il momento, replicato a Torino. Qui il montepremi di 22mila euro (che andrà ai primi tre quartieri classificati), «sarà interamente destinato alle scuole statali primarie e secondarie di primo grado», si legge nel regolamento stabilito dal Comune e dalle società organizzatrici. Nulla sarà destinato alle scuole paritarie, che potranno soltanto partecipare alla raccolta ma non alla distribuzione delle risorse. E lo stesso è previsto dal regolamento delle Cartoniadi dell’Isola d’Elba, il cui montepremi di 6mila euro, andrà soltanto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado comunali e statali. Segno che, quando prende il sopravvento, l’ideologia riesce a rovinare le buone intenzioni anche nelle piccole comunità.