Attualità

«Ora farai bum bum». I No Tav alzano il tiro

Fabrizio Assandri martedì 14 gennaio 2014
Molotov, minacce, intimidazioni a politici e giornalisti. Perfino atti vandalici in Procura, a pochi metri dagli uffici dei magistrati. «Farai bum bum» è una delle frasi contenute in un biglietto trovato ieri mattina dal senatore Pd Stefano Esposito, vicepresidente della commissione trasporti, noto sostenitore della linea ad alta velocità Torino-Lione. Davanti alla porta di casa sua, a Torino, un vicino di casa ha rinvenuto un sacchetto con all’interno tre bottiglie. Contenevano un mix di benzina e alcol, con uno stoppino imbevuto di benzina. Il biglietto riportava anche riferimenti a un suo incontro privato nei giorni scorsi, segno che è tenuto sotto controllo. Nel biglietto si legge anche «Caselli è andato in pensione, Bersani è in rianimazione,  i tuoi amichetti sono quindi fuori gioco».Ancora nel mirino delle intimidazioni anche Massimo Numa, cronista della Stampa che si occupa di Tav, a cui a ottobre era stato recapitato un pacco bomba. È stato filmato e pedinato, come si vede in un video recapitato allo stesso Numa, che è sotto scorta. Le immagini (diffuse dal network on line Indymedia) riprendono la moglie, la targa della sua auto, l’indirizzo di casa, il numero di cellulare. È stato spiato per oltre due anni.E sempre ieri il Tribunale del riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione per quattro attivisti No Tav, arrestati a dicembre con l’accusa di terrorismo, articolo 280 bis. È la prima volta che viene applicato negli arresti ai No Tav: i quattro, vicini all’area anarchica, sono accusati di aver lanciato pietre, molotov e petardi contro le forze dell’ordine nell’attacco al cantiere di Chiomonte del maggio scorso.E in Procura, dove ieri erano all’ordine del giorno alcune udienze dei No Tav, c’è stata un’azione dimostrativa: dodici wc sono stati intasati con polistirolo, penne, pezzi di plastica.Quello alla Procura è l’unico dei tre episodi rivendicato dai No Tav. Sul sito di riferimento notav.info si mette in dubbio l’autenticità delle minacce e delle molotov ritrovate fuori dalla casa del senatore Esposito: «Permetteteci di dubitare: il gioco (di Esposito, ndr) per diventare famosi inizia a stancare». La Digos però, che sta conducendo le indagini, guarda in direzione dei No Tav, delle frange estreme legate all’area anarchica. Sempre ieri è stato denunciato un 63enne valsusino che con uno pseudonimo aveva augurato la morte su Facebook ai sindaci Sì Tav di Susa e Chiomonte.