Attualità

POLITICA E GIUSTIZIA. Intercettazioni, dall'Onu un no che sconcerta Roma

Roberto I. Zanini mercoledì 14 luglio 2010
Polverone in salsa Onu per il ddl sulle intercettazioni. La grande alleanza dei detrattori del provvedimento ha trovato un inatteso alleato in una delle tante dependance del Palazzo di vetro. Si tratta del Relatore speciale sulla libertà d’espressione, Frank La Rue, il quale in un pesantissimo affondo ha sostenuto che il testo dovrebbe essere «abolito» o «modificato», perché così com’è «può minare il diritto alla libertà di espressione». Affermazioni che hanno trovato la severa replica del ministro degli Esteri Franco Frattini e che hanno costretto i piani alti delle Nazioni Unite a precisare, in gergo diplomatico, che La Rue si è espresso a titolo personale: «È un esperto che fa capo al Consiglio dei diritti umani con base a Ginevra e presta servizio in veste indipendente all’Onu, senza ricevere pagamento».Secondo La Rue il ddl può «ostacolare il lavoro dei giornalisti su questioni di pubblico interesse, data la lunghezza eccessiva dei procedimenti giudiziari in Italia». E anche se «è stato presentato per le preoccupazioni in merito alla pubblicazione di intercettazioni nell’ambito di processi giudiziari... non costituisce una risposta appropriata a queste preoccupazioni e rappresenta un ostacolo alla libertà di espressione». Considerazioni alla luce delle quali La Rue è giunto ad auspicare una missione dell’Onu in Italia per esaminare la situazione della libertà di stampa.Parole rispedite al mittente dal titolare della Farnesina, che si è detto «fortemente sorpreso e sconcertato», perché «il processo mediatico è una barbarie» e «in tutti i Paesi liberali del mondo non è consentito alla pubblica accusa divulgare prima della sentenza elementi di indagine che devono restare segreti». Secondo Frattini, insomma, certi rappresentati dell’Onu «dovrebbero leggere le proposte legislative prima di fare interventi del genere. In uno Stato democratico qual è l’Italia decide il Parlamento sovrano e sulle proposte in itinere nessuno può interferire».Una posizione ampiamente sposata dalla maggioranza, che con Carolina Lussana della Lega definisce l’intervento di La Rue «davvero eccessivo» e, con Margherita Boniver, «fuori bersaglio», anche perché, ha detto Fabrizio Cicchitto, sono critiche già «superate dagli emendamenti».Le affermazioni di La Rue sono state invece cavalcate dalle opposizioni, che con Massimo Donadi dell’Idv sono state interpretate come una conferma del fatto che si tratta di «una legge criminogena». Per Anna Finocchiaro del Pd, «l’Onu non fa che confermare il nostro giudizio su una norma pessima» e le reazioni del Pdl evidenziano «il nervosismo di un governo dalla coda di paglia». Le parole di La Rue sono state ribadite anche dal sindacato dei giornalisti Fnsi: «È una norma da cancellare»