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Migranti. Le accuse alle Ong, ora sul caso interviene il Csm

I.Sol. venerdì 28 aprile 2017

Ansa

Non si placano le polemiche sui salvataggi dei migranti nel Mediterraneo e sulle affermazioni del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che adesso saranno passate al vaglio del Csm. "Dopo aver sentito i capi di corte e il presidente della prima commissione, Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all'esame del comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio", ha detto oggi il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, interpellato sulle dichiarazioni di Zuccaro in tema di Ong e migranti.

«A mio avviso alcune Ong potrebbero - aveva affermato giovedì il procuratore di Catania, intervistato alla trasmissione Agorà di RaiTre - essere finanziate da trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga. Moltiplicate 8.500 per 600 euro circa che è il costo di ogni viaggio: sono cifre significative in tre, quattro giorni».

Carmelo Zuccaro che già nei giorni scorsi aveva parlato di Ong nate dal nulla tra il settembre e l'ottobre 2015 (cinque tedesche, una spagnola e una maltese) e che «dimostrano di avere subito disponibilità di denari per il noleggio delle navi, per l'acquisto di droni ad alta tecnologia e per la gestione delle missioni, che sembra molto strano che possano aver acquisito senza avere un ritorno economico». Nell'intervista ad Agorà su RaiTre Zuccaro ha voluto tornare sul tema: «È chiaro che bisogna fare distinzione tra Ong e Ong, - ha evidenziato il procuratore di Catania - ci sono quelle che operano da tanto tempo su tutti gli scenari internazionali, facendo un gran bel lavoro, come Medici senza frontiere o Save the Children, organizzazioni che hanno certamente scopi umanitari. Forse la cosa potrebbe essere ancora più inquietante si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l'economia italiana con, ad esempio, un incremento di afflusso di migranti incontrollato per trarne dei vantaggi».

Si tratta di allarmismi? «Se l'informazione è corretta questo corto circuito non si può creare salvo per effetto di persone che vogliono creare confusione. Sono ipotesi - ha concluso il procuratore di Catania - devo fare degli accertamenti e devono essere fatte distinzioni».

"Ho il dovere di denunciare - ha poi detto Zuccaro in un'altra intervista - che c'è gente che si sta arricchendo con l'immigrazione, con le risorse destinate all'assistenza che attira appetiti mafiosi. Tra l'altro Catania è la prima Procura in Italia per i procedimenti sulla tratta di essere umani".

Freno dal Governo alle polemiche: si parli con indagini e atti della Procura

Un freno alle polemiche però è stato sollecitato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha chiesto alla Procura di parlare attraverso indagini e atti, dicendosi comunque disposto a supportare le attività di indagine della procura. «Per evidenti ragioni di principio si tratta di evitare generalizzazioni e giudizi affrettati attenendosi ad una rigorosa valutazione degli atti» ha rincarato il ministro dell'Interno, Marco Minniti, rispondendo giovedì in question time alla Camera a una interrogazione sul ruolo delle Ong nei soccorsi in mare ai migranti. Sono questioni che «non possono essere sottovalutate» ha spiegato il ministro, ricordando come siano tuttora in corso «le indagini della procura di Catania» e indagini conoscitive del Comitato Schengen e della Commissione Difesa del Senato. L'obiettivo dell'Italia resta quello di «fermare i flussi» e «sconfiggere i trafficanti di esseri umani». La presidente della Camera, Laura Boldrini, dal canto suo ha definito «irresponsabile e grave» «buttare ombre su chi salva vite umane, senza avere evidenze», aggiungendo che salvare vite in mare è un «dovere, chi non lo fa commette un reato».

Zuccaro sarà ascoltato dalla commissione inchiesta sui migranti

"Il 9 maggio ascolteremo in audizione il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro". Lo annuncia Federico Gelli, presidente della Commissione inchiesta migranti dopo il caso sollevato da Zuccaro sulle Ong. "È importante - spiega -avere a disposizione ogni elemento utile per comprendere i motivi che hanno spinto il procuratore a fare certe dichiarazioni. Dobbiamo stare attenti a non gettare discredito sull'attività di tante organizzazioni senza le quali sarebbe impossibile gestire l'emergenza migranti".

L'Osservatore romano: un ennesimo scandalo sulle pelle dei migranti

Severo il commento dell'Osservatore Romano sulla vicenda: «Non bastano gli orrori della guerra, gli stenti di fughe interminabili, i rischi del mare aperto, lo sfruttamento economico e sessuale. Sulla pelle dei migranti sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto, che purtroppo non sembra totalmente privo di fondamento, di una manipolazione a fini economici e politici anche delle operazioni di salvataggio».

La Chiesa in Italia in prima linea: dovere di tutti salvare vite umane

«Salvare le vite umane credo sia un dovere di tutti. Tante Ong, generosamente e anche rischiando, vanno incontro a chi sta perdendo la vita o è in prossimità di farlo: credo sia un atto di grande rispetto e che vada sopportato anche da chi sta in terra ferma e decide le sorti di tutti». Così si è espresso il cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas italiana e arcivescovo di Agrigento, ha commentato le accuse nei confronti delle Ong umanitarie che soccorrono in mare i migranti, esattamente come aveva fatto anche il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino.

In una videointervista al settimanale diocesano agrigentino “L'amico del Popolo”, Montenegro afferma che «circa le polemiche, se ne spegne una e se ne accende un’altra». Questo «perché l’immigrazione è fastidiosa soprattutto per chi regge la sua vita sul numero degli elettori, per cui bisogna tentare il più possibile da parte di chi si trova in certi posti di acquistare più simpatia e avere più voti».

Riguardo alle accuse alle Ong non si può sparare nel mucchio e dir tutto”, accusa il cardinale, osservando che se io dovessi dire che ‘tutti i politici sono disonesti’ qualcuno alzerebbe il dito per dire ‘come fai a dire che anch’io lo sono’». «Non bisogna dire che tutte le Ong approfittano della situazione per arricchirsi. Se ce n’è qualcuna – aggiunge Montenegro – si fanno le debite indagine e ricerche, e chi sfrutta questa situazione sarà penalizzato».


La replica delle Ong: chiediamo prove delle accuse

A innescare il dibattito nei giorni scorsi erano state le parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che aveva accusato chi fa azioni di search and rescue di essere veri e propri «taxi del Mediterraneo». Anche la portavoce di Frontex, Izabella Cooper due giorni fa aveva detto che i trafficanti sfruttano «l'obbligo internazionale di salvare vite in mare». Ma quali sono le ricadute di queste parole? E quanto c'è di vero in queste accuse?
Dopo giorni di silenzio le ong hanno deciso di passare al contrattacco insieme ad alcune organizzazioni internazionali che si occupano della tutela dei richiedenti asilo e rifugiati definendo le accuse di cui sono vittime, «inaccettabili, frutto di sciacallaggio politico». «Una retorica pericolosa che sposta il punto di vista dal reale problema: le morti in mare». «Se ci sono prove rispetto alle gravissime accuse nelle operazioni o nelle fonti di finanziamento delle Ong che operano nel Mediterraneo nella ricerca e soccorso in mare dei migranti, chiediamo che emergano quanto prima. Fino a quando non saranno definite eventuali responsabilità, continuare a generalizzare non solo non è utile a fare chiarezza ma contribuisce a creare un generale clima di sfiducia di cui rischiano di farne le spese bambini, donne e uomini in fuga». Così Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, risponde alle polemiche sollevate anche oggi sui principali media nazionali in seguito alle dichiarazioni del Pm di Catania Carmelo Zuccaro.