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Decreto del governo. Nuovo servizio civile: solo 47mila posti. Ecco come funziona

Luca Liverani sabato 11 febbraio 2017

il servizio civile diventa «universale» (Ansa)

Approvato il decreto attuativo del Servizio civile universale. Il Consiglio dei ministri rende operativo il primo pezzo della riforma del Terzo settore, quell’articolo 8 della legge 106 del 2016 che ridisegna il servizio al Paese dei giovani, anche stranieri. L’idea, lanciata dall’ex premier Renzi, è di potenziare l’attuale servizio civile nazionale, rendendolo 'universale'. Ovvero dare la possibilità di farlo svolgere a tutti i giovani che lo vogliano: gli stanziamenti in questi anni l’hanno permesso solo alla metà di chi faceva domanda.

Le potenzialità della nuova norma necessitano però un raddoppio degli stanziamenti, passaggio essenziale che la nuova legge non garantisce. Quest’anno i 257 milioni disponibili garantiranno l’avvio di 47mila giovani (ma Renzi ne aveva annunciati 100mila), il prossimo anno è tutto da vedere. Il Consiglio dei ministri dunque ha apposto l’'ultimo timbro'.

L’obiettivo del governo è «rafforzare il servizio civile quale strumento di difesa non armata della Patria ai sensi degli artt. 11 e 52 della Costituzione, di educazione alla pace tra i popoli e di promozione dei valori fondativi della Repubblica». Soddisfazione dal ministro del Lavoro e del welfare, Giuliano Poletti: «Abbiamo mantenuto un impegno con i giovani. È un passo avanti importante, un’esperienza volontaria di valore formativo e civile, che dà competenze utili a migliorare l’occupabilità».

Luigi Bobba, il sottosegretario al Lavoro che ha seguito passo per passo la riforma, sottolinea l’introduzione «di un meccanismo di programmazione triennale», fortemente voluto dagli enti, assieme allo «status giuridico che comporta un contratto tra volontario e Stato». Per Francesca Bonomo, responsabile Pd per le politiche giovanili, «è un traguardo che consentirà all’Italia di compiere la grande opera, avviata da Renzi e portata avanti da Gentiloni, per rimettere al centro i giovani nella loro esperienza formativa».

Plaude la Conferenza nazionale enti (Cnesc): «Una nuova fase nell’accoglienza dei giovani. È una responsabilità educativa che fa il paio con quella sociale di essere presenti laddove serve una difesa civile e non armata per la coesione, la giustizia e la solidarietà». Per il Forum nazionale servizio civile (Fnsc), «si scrive una delle più importanti pagine di storia del volontariato giovanile».

Ed ecco come funziona il servizio civile universale

Aperto a tutte le ragazze e tutti i ragazzi tra i 18 e i 28 anni, italiani o stranieri regolarmente soggiornanti, il Servizio civile universale viene incontro alle esigenze dei giovani. Per conciliare questa esperienza con lo studio, la formazione o le prime esperienze lavorative, l’orario settimanale viene infatti ridotto a 25 ore. Anche la durata complessiva può variare tra gli 8 e i 12 mesi. Per i volontari è confermato il compenso mensile di 433 euro.

La domanda deve essere rivolta direttamente agli enti convenzionati, che poi selezionano i giovani da avviare al servizio. Viene introdotta la programmazione triennale, che permette agli enti di calibrare le risorse e gli investimenti per la formazione del personale addetto e degli stessi volontari. La riforma prevede anche la possibilità di svolgere un periodo di servizio all’estero.

Le finalità del servizio civile saranno perseguite con programmi di intervento anche in specifiche aree territoriali, quali le città metropolitane, e ampliate a più settori di intervento rispetto ad oggi: assistenza, protezione civile, patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, patrimonio storico, artistico e culturale, educazione e promozione culturale e dello sport, agricoltura in zona di montagna e sociale, biodiversità, promozione della pace tra i popoli, nonviolenza e difesa non armata, promozione dei diritti umani, cooperazione allo sviluppo, promozione all’estero della cultura e delle comunità italiane.