Attualità

L’analisi. Non è colpa dei cittadini. Industria disonesta e avida

Maurizio Patriciello sabato 3 ottobre 2015
Lo stiamo dicendo da anni: nella " Terra dei fuochi" occorre allargare lo sguardo a 360 gradi se davvero si vuole arrivare a una qualche soluzione del dramma che inquina l’ambiente e rovina la salute. Emerge con sempre più chiarezza che non è affatto l’inciviltà dei cittadini all’origine di questa tragedia. E – permettetemi – non è nemmeno la sola camorra. È l’industria disonesta sempre più avida di potere e di denaro. Lo abbiamo visto pochi giorni fa. Chi se lo sarebbe aspettato che la Volkswagen sarebbe stata capace di ingannare tanta gente e tanti Paesi? Intanto la Regione ha finito i fondi per le strutture sanitarie private. E negli ospedali pubblici le liste di attesa per un esame sono lunghissime. Ci si ammala di più nelle nostre zone? Lo credo bene. Sarebbe impensabile il contrario. Pozzi avvelenati. Roghi velenosi che continuano a bruciare indisturbati. Al ministro Lorenzin, che l’anno scorso ebbe a dire che l’aumento di patologie tumorali nella mia terra è dovuta agli "stili di vita personali", rivolgiamo l’invito, oggi, a rivedere le sue posizioni. Sabato scorso il Governatore della Campania, De Luca, ad Acerra, disse che riguardo alle bonfiche siamo all’anno zero. Mentre il Procuratore di Nola, ritornava a gettare la croce sulle spalle della povera gente: «Vedo con i miei occhi automobilisti lanciare dai finestrini sacchetti di spazzatura». Siamo rimasti addolorati. Increduli. Non dico che non è vero. Dico solo che quella notizia deve essere completata con queste altre ben più pericolose. Perché dietro quei sacchetti si nascondono ben bene un sacco di imbroglioni senza scrupoli e senza cuore.