Attualità

NUOVI SCONTRI. Scontri in Val di Susa «Stranieri tra i no tav»

sabato 20 luglio 2013
E' stata una notte di violenze al cantiere della Tav di Chiomonte. Sono volati pietre, razzi e petardi, con feriti tra le forze dell'ordine e tra gli attivisti, di cui uno è stato ricoverato all'ospedale di Susa per ferite al capo, nove fermati. I No Tav non sono comunque riusciti a entrare nell'area dei lavori e sono stati respinti con idranti e lacrimogeni.Il blitz, a cui hanno assistito i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo a fianco delle forze di polizia, è cominciato a mezzanotte ed è durato oltre un'ora e mezza. Chiusa l'autostrada da Chianocco a Salbertrand, in entrambe le direzioni per oltre due ore. Il cantiere è stato preso di mira da circa 250 attivisti. Duecento di loro, riferisce la questura di Torino, divisi in sei-sette  gruppi sono usciti dalla boscaglia con il volto coperto e hanno attaccato le reti mentre sull'autostrada un'altra cinquantina di persone ha incendiato copertoni all'imbocco della galleria Giaglione, accumulato masserizie per impedire l'apertura del varco autostradale di servizio e avviato un fitto lancio di pietre.Sette poliziotti, altrettanti carabinieri e un militare dell'esercito sono rimasti feriti seppure in modo non grave. La reazione delle forze dell'ordine è stata decisa e nelle cariche che sono seguite almeno una decina di manifestanti, che si sono dispersi nel bosco, è stata ferita. Nove i fermati.Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha commentato così: "Lo Stato non si ferma e non consente alcuna forma di intimidazione. Lo Stato non si ferma neanche di fronte ad attacchi di pura guerriglia come quelli avvenuti questa notte al cantiere Tav di Chiomonte".La Digos: «Stranieri infiltrati»"Queste persone - ha detto il dirigente Digos Giuseppe Petronzi - non si presentano per manifestare un'idea. Arrivano travisate e attrezzate per commettere atti criminali". A muovere verso il cantiere, la scorsa notte, sono stati 350 dimostranti, di cui almeno 200 a volto coperto. Il dirigente, nel riassumere l'evoluzione del fenomeno, ha parlato di un "crescendo di violenza" che si sta sviluppando ormai da diversi mesi e che, tra l'altro, sta attirando numerosi stranieri (da Grecia, Turchia, Francia, Svizzera, Austria) i quali, benchè appartenenti ad ideologie e movimenti diversi, sono "ben disposti a dare una mano quando è il momento di confliggere". "E noi - ha concluso - a fronte di questo crescendo stiamo modulando la nostra strategia operativa".