Attualità

Il questionario. «Nella buona scuola più spazio ai genitori»

Enrico Lenzi venerdì 20 febbraio 2015
​«Contare di più», «essere ascoltati quando avanzano delle proposte o quando indicano criticità», e anche «poter essere partecipi in modo paritario delle decisioni che riguardano la vita scolastica dei propri figli, che hanno affidato alla scuola». E sulla «buona scuola» proposta dal governo? Un atteggiamento di apertura anche se non mancano aspetti considerati critici. Sono alcuni dei risultati del questionario proposto dall’Associazione genitori (Age) proprio in concomitanza dei due mesi di consultazione sulla «buona scuola». «Abbiamo dato vita a numerosi incontri aperti a tutti lungo tutta la Penisola» ricorda Fabrizio Azzolini, presidente nazionale dell’Age. Un lavoro capillare che ha dato vita al report di ricerca che da ieri è visibile anche sul sito dell’Associazione. Composto da 6 sezioni (sulla falsa riga del documento governativo), di cui 5 composte da complessive 15 domande a risposta chiusa a scelta multipla, il questionario dell’Age ripropone un quadro delle aspettative dei genitori anche con qualche novità.Si comincia con il tema del precariato: per il 42% del campione è «positivo» che si dia una risposta a questa problema», ma il 54% degli intervistati ritiene che queste assunzioni «non migliorerà l’azione didattico-formativa». Per ottenere questo obiettivo ben l’86% delle risposte si dice favorevole come metodo di reclutamento «al concorso e per gli idonei un periodo di formazione obbligatorio». Analoga cifra si dichiara favorevole a una «formazione professionale obbligatoria e continuativa»Il tema della valutazione è tra le sezioni proposte nel questionario dell’Age. Secondo il 57% dei genitori coinvolti «il ministero è in grado di valutare docenti e scuole attraverso l’Invalsi». A questa domanda vi è anche un sorprendente 14% che risponde che «non serve a nulla valutare alunni e docenti perché è solo spreco di risorse».E sul fronte dei genitori? Qui le domande sono state legate all’autonomia e agli organi collegiali. Per il 25% gli organi collegiali «non sono importanti perché genitori e alunni non vengono formati per l’esercizio del ruolo assegnato». Ma il 71% li ritiene importanti a patto che «si attribuisca alla componente genitori e alunni una rappresentanza paritaria a quella del personale scolastico». Bocciatura abbastanza netta per gli attuali organi collegiali: per il 30% non sono adeguati perché «il dirigente domina e prevarica sulle altre componenti» e per il 49% non vi è un rapporto paritario con la presenza del personale scolastico. E così l’87% delle risposta ritiene che il ruolo dei genitori dovrebbe essere quello «di indirizzo e controllo democratico».Capitolo paritarie. Il 38% delle risposte si dice «d’accordo nell’agevolare le scuole paritarie con la detassazione e non con finanziamenti secondo i parametri della scuola statale». Per il 37% invece andrebbe garantita la libertà di scelta introducendo il costo standard. Un restante 25% resta ancorato alla libertà di scelta «ma senza oneri per lo Stato».