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Un mare di morti. L'Ue: missione contro scafisti Naufragio, ipotesi collisione

martedì 21 aprile 2015
Le operazioni di sequestro e distruzione delle imbarcazioni utilizzate dagli scafisti per trasportare migranti verso l'Europa dovranno essere condotte attraverso "una missione militare e civile" dell'Unione europea. Lo ha precisato oggi Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue in materia di immigrazione, chiarendo uno dei dieci punti del piano sull'immigrazione presentato ieri dall'esecutivo Ue ai ministri degli esteri e degli interni europei riuniti a Lussemburgo. La portavoce ha precisato che la missione dovrebbe essere simile all'operazione militare Ue (Atalanta) in corso contro i pirati al largo delle coste somale. "Il mandato della nuova operazione non è stato ancora deciso," ha aggiunto la portavoce, spiegando che la questione sarà discussa dal Consiglio europeo straordinario di giovedì prossimo. La scorsa settimana, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere, Frontex, aveva segnalato in un comunicato stampa che gli scafisti hanno fatto ricorso già due volte quest'anno alla violenza per recuperare le imbarcazioni sequestrate dalle guardie costiere europee, segno che "c'è un carenza di imbarcazioni" a disposizione degli scafisti, secondo Frontex. Il premier Matteo Renzi apprezza l'impegno concreto arrivato per la prima volta dall'Ue e sottolinea come l'Italia "proverà a puntualizzare alcuni impegni concreti" prima del Consiglio Europeo di giovedì: interventi nei Paesi d'origine, distruzione dei barconi, raddoppio di Triton, ricollocazione d'emergenza condivisa tra tutti i Paesi, collaborazione con le Nazioni Unite, sforzo comune alle frontiere meridionali della Libia". Mercoledì mnattina alle 9 il premierMatteo Renzi farà delle comunicazioni alla Camera sulla tragediadel naufragio in vista del Consiglio europeo di giovedì. Potrebbe essere una collisione la causa del ribaltamento del barcone al largo della Libia che nella notte tra venerdì e sabato avrebbe provocato centinaia di vittime, a bordo c'erano secondo i pm 850 persone. È quanto emerge dal racconto di alcuni sopravvissuti secondo i quali lo scafista, alla vista del mercantile portoghese, per confondersi con le centinaia di migranti, avrebbe smesso di governare il peschereccio che a quel punto si sarebbe schiantato contro il cargo. Nella tarda serata di ieri sono stati fermati il comandante del motopesca e il suo aiutante, rispettivamente un tunisino e un siriano, giunti nel porto di Catania, a bordo di nave "Gregoretti, insieme agli altri superstiti della tragedia. Le contestazioni sono di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per entrambi, per il comandante anche di naufragio colposo e di omicidio plurimo colposo. "Non è ancora possibile accertare con precisione il numero dei morti". Lo ribadisce la Procura di Catania in merito all'inchiesta sulla strage di immigrati in mare al largo della Libia. Le indicazioni provenienti dai superstiti "sono approssimative e indicano comunque alcune centinaia di morti (tra i 400 e i 950)". La Guardia costiera ha acquisito informazioni da alcuni superstiti a bordo della "Gregoretti" e dal report del mercantile portoghese che ha stimato approssimativamente il numero dei migranti in 850 unità.

Intanto sono stati arrestatti e accusati di omicidio colposoplurimo, naufragio e favoreggiamento d'immigrazione clandestina,i due presunti scafisti  alla guida del barcone naufragato al largo di Malta. I due, ha spiegato il procuratore di Catania Giovanni Salvi, sono stati indicati dai sopravvissuti che erano a bordo della nave Gregoretti e riconosciuti anche dal giovane del Bangladesh ricoverato in ospedale a Catania a cui sono state mostrate delle fotografie. Si tratta di un tunisino di 27 anni, Mohammed Alì Malek, ritenuto il comandante, e di un siriano di 25 anni, Mahmud Bikhit, indicato come componente dell'equipaggio i due scafisto della naufragio avvenuto al largo della Libia. Il comandante è stato fermato per i delitti di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina; il componente dell'equipaggio soltanto favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La Procura di Catania provvederà delle prossime ore a chiedere al Giudice per le indagini preliminari la convalida dei provvedimenti cautelari. Si procederà anche all'esame dei testimoni con incidente probatorio. L'esiguo numero di superstiti potrebbe dipendere anche dal fatto che molti migranti, tra cui le donne e i bambini, erano stati chiusi nelle stive. Ad intervenire sulla questione è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "È dovere nostro - dell'Europa, dell'intera comunità internazionale fare di più per impedire queste stragi" di immigrati. "Siamo di fronte a tragedie sconvolgenti - ha aggiunto -: trafficanti di esseri umani che provocano stragi di innocenti. Sentiamo questa ferita lacerante". Per far fronte all'emergenza migranti nel Mediterraneo, l'Unicef ha auspicato "un'azione rapida, collettiva e coraggiosa" che metta al centro "il superiore interesse" a salvare vite umane e a tutelare i bambini. "Le notizie delle tragedie che accadono nel Mar Mediterraneo - che lasciano dietro di loro centinaia di persone, compresi i bambini, morte o disperse - stanno diventando troppo frequenti e il costo umano troppo alto", ha denunciato in una nota l'agenzia Onu per l'infanzia. Intanto sono circa 1100 gli immigrati salvati in poco più di 24 ore. Ai 638 tratti in salvo ieri in sei differenti operazioni di salvataggio, coordinate dal Centro nazionale di soccorso della Guardia costiera a Roma, si aggiungono i 446 profughi soccorsi all'alba di oggi a bordo di un peschereccio a circa 80 miglia a sud est delle coste calabresi. Evitato un nuovo naufragio: a seguito di una verifica da parte di un team ispettivo a bordo, infatti, informa la Guardia costiera, è risultato che lo scafo utilizzato dai migranti per raggiungere l'Italia imbarcava acqua. Le operazioni, coordinate dal Centro nazionale di soccorso della Guardia costiera a Roma, sono terminate intorno alle 11 con il trasbordo di tutti gli occupanti, tra cui 59 bambini e 95 donne, su una unità della Marina militare presente in zona, attraverso l'impiego di due motovedette della Guardia costiera di Roccella Ionica e Siracusa. Altri scafisti in manette. Tre gli scafisti siriani arrestati dalla Squadra mobile di Ragusa: erano al comando di uno yacht di lusso battente bandiera turca, di 25 metri con a bordo e 98 siriani e palestinesi, tra cui 23 bambini. Esosa la tariffa richiesta per la traversata conclusasi due giorni fa: 8.500 dollari a testa per partire dalla Turchia con un'imbarcazione sicura e pochi passeggeri a bordo. A incastrare l'equipaggio sono stati i selfie e altre foto scattate dai passeggeri. Agli organizzatori un profitto di quasi 800.000 dollari per il viaggio.