Attualità

IL MONITO. L'attacco di Napolitano: «Basta coi detrattori dell'Italia unitaria»

venerdì 12 febbraio 2010
Il presidente della Repubblica ha attaccato «i rumorosi detrattori dell’Italia unitaria» nel corso del suo intervento all’Accademia dei Lincei al convegno Verso il 15o° dell'Italia unita: tra riflessione storica e nuove ragioni di impegno condiviso. Giorgio Napolitano ha parlato del «grave deficit di conoscenze storiche diffuse di cui soffrono intere generazioni di italiani» e criticato i «giudizi sommari e pregiudizi volgari sul formarsi dell’Italia unita» condannando «i bilanci di stampo liquidatorio sul cammino intrapreso dal Paese dopo il 1861». Secondo Napolitano, la negazione dell'unità d'Italia è frutto di una «deriva di vecchi e nuovi luoghi comuni, di umori negativi e di calcoli di parte». Infine un'esortazione: «Bisogna reagire all'eco che suscitano in sfere lontane da quella degli studi più seri i rumorosi detrattori dell'unità italiana».Il più grave motivo di divisione e debolezza che insidia la nostra unità nazionale, ha detto il presidente, è la divaricazione e lo squilibrio tra Nord e Sud. «Affrontare nei suoi termini la questione meridionale è un dovere della comunità nazionale e un impellente interesse comune per garantire all’Italia un più alto livello di sviluppo e di competitività. Non c’è alternativa al crescere di più e meglio insieme». Napolitano ha affermato che «non c'è alternativa al crescere insieme, di più e meglio insieme, nord e sud. Sono storicamente insostenibili e obiettivamente inimmaginabili nell'Europa e nel mondo di oggi prospettive separatiste non indipendentiste, e più semplicemente ipotesi di sviluppo autosufficiente di una parte soltanto, forse anche la più avanzata economicamente, dell'Italia unita».