Attualità

CASO RUBY. Napolitano: serve sobrietà Bertone: dovere di esemplarità

giovedì 20 gennaio 2011
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in mattinata ha richiamao alla "sobrietà nei comportamenti individuali e collettivi". La crisi economica che ha investito il nostro Paese richiede "una seria ed approfondita riflessione" e inoltre "ripropone il tema dello sviluppo". È quanto ha scritto il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, agli organizzatori della presentazione del libro che raccoglie due discorsi del 1977 del segretario del Pc, Enrico Berlinguer 'La via dell'austerita". In questo, sottolinea il Capo dello Stato, si richiedono alle forze politiche, alle forze sociali, e a ogni cittadino, maggiore consapevolezza e sobrietà nei comportamenti individuali e collettivi"IL CARDINALE BERTONE"La Santa Sede segue con attenzione e in particolare con preoccupazione queste vicende italiane, alimentando la consapevolezza di una grande responsabilità soprattutto di fronte alle famiglie, alle nuove generazioni, di fronte alla domanda di esemplarità e ai problemi che pesano sulla società italiana". Lo ha detto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, rispondendo a una domanda dei giornalisti sul caso Ruby. "La Chiesa spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l'impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità", ha proseguito Bertone. Le affermazioni del segretario di Stato si inseriscono nella linea già tracciata dagli interventi e dagli appelli più volte pronunciati dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana.Intanto gli avvocati del premier Silvio Berlusconi, indagato a Milano per concussione e prostituzione minorile, invieranno venerdì alla Procura del capoluogo lombardo una nota in cui dichiarano che quella Procura non è competente a indagare sulla vicenda. Lo hanno riferito fonti legali, spiegando inoltre che prima di mettere a punto la strategia difensiva per il premier, i suoi avvocati -  Niccolò Ghedini e Piero Longo -- attendono la decisione della Giunta per le autorizzazioni della Camera sulla richiesta dei pm di perquisire gli uffici di pertinenza del premier. Appare ormai evidente l'intenzione di Berlusconi di non voler recarsi davanti ai magistrati che lo avevano invitato a comparire per il 21, 22 o 23 gennaio prossimi. La Giunta ha deciso di rinviare a martedì prossimo l'esame della richiesta.