Attualità

«Sui valori Monti pecca di omissione»

Angelo Picariello sabato 19 gennaio 2013
La fondazione Magna Carta continua il suo impegno nel Pdl e indica la sua "agenda dei valori". «I programmi di governo non possono prescindere dagli orientamenti ideali», dice Gaetano Quagliariello. «Gli atti compiuti e le proposte avanzate non sono neutri, e a qualificare una scelta di campo non sono solo le posizioni espresse ma anche quelle su cui ci si rifiuta di esprimersi», spiega il vice capogruppo vicario al Senato, con chiaro riferimento a Mario Monti. Il quale, «in un insieme di pensieri, opere e omissioni si è collocato in modo evidente nella parte sinistra del campo. L’Europa che vogliamo, l’Europa della centralità della persona - prosegue Quagliariello davanti alla platea del Tempio di Adriano, in piazza di Pietra - è l’Europa con un’anima, l’Europa dell’integrazione nel solco di una identità. È questa l’Europa del popolarismo di cui ci sentiamo parte integrante mentre altri ne prendono imbarazzati le distanze». Magna carta colloca il Pdl come «unica chiara alternativa alla sinistra e alla socialdemocrazia europea».Ammette di avere sperato che potesse essere Monti il federatore di questa area, ma spiega che vari suoi atteggiamenti e affermazioni successive hanno chiarito che questa aspettativa, in una certa fase abbracciata anche da Berlusconi, era destinata ad andare delusa. Maurizio Sacconi rivendica che tutta l’azione del suo governo, dal libro bianco sul Welfare all’agenda bioetica, dal piano triennale per il lavoro a quelli per l’inclusione delle donne e l’integrazione nella sicurezza «hanno assunto a riferimento la persona dal concepimento alla morte naturale, in sé e nelle sue proiezioni relazionali della famiglia. Una vera e propria scelta di campo - rivendica l’ex ministro del lavoro - a favore dell’antropologia positiva».Un impegno che il gruppo di lavoro di Magna carta intende proseguire, assicura Eugenia Roccella, che indica la sua agenda: dei paletti fermi sul fine vita, in difesa della legge 40 e sulle linee guida; un monitoraggio attento sull’uso della pillola abortiva e un impegno deciso contro il riconoscimento delle coppie di fatto.