Attualità

MILANO. Monti: meno tasse e lavoro più flessibile

sabato 2 febbraio 2013
​"L'Italia non è un Paese per donne ma è prioritario che lo diventi". È quanto si legge nelle linee guida per il welfare di Scelta Civica del premier Mario Monti, nel quale si ricorda che "il mercato del lavoro non incoraggia la partecipazione delle donne che rientrano con più difficoltà e vi rimangono con oggettivi vincoli rispetto ad altri ruoli". Secondo il documento, inoltre, ènecessario sperimentare una rimodulazione del contratto a tempo indeterminato tesa a renderlo più flessibile e meno costoso. Per ottenere questo obiettivo "occorre far leva su di una incisiva riduzione del cuneo fiscale e contributivo".«ITALIA SALVATA DAL FALLIMENTO CON LE TASSE»Rispetto ad altri periodi in cui il peso delle tasse è stato molto alto, questo volta se non altro sono servite e non sono finite in un impalpabile calderone e l'Italia si è salvata dal fallimento". Così il premier Mario Monti a Milano. "Negli ultimi giorni - ha proseguito Monti - sulle tasse molti hanno detto molte cose e noi stessi abbiamo detto tutto quello che dovevamo dire. Abbiamo messo le tasse che ci ha lasciato il mio predecessore da mettere e quelle che servivano per evitare il fallimento e onorare gli impegni dell'Italia". "Qualcuno si indispettisce perché chi ha dovuto mettere le tasse dovrebbe essere mummificato con quella connotazione per sempre agli occhi dell'opinione pubblica ma è chiaro che, se la situazione cambia, le cose possono cambiare". Durante la legislatura che si sta per concludere "abbiamo constatato in materia di riforma del mercato del lavoro la disponibilità delle tre forze politiche a fare qualche passo avanti, ma non la disponibilità della sinistra e in parte di uno dei sindacati a fare altri passi in avanti che a me sarebbero sembrati nell'interesse dei lavoratori". Lo ha detto il premier uscente Mario Monti nel corso di una conferenza stampa a Milano. Monti ha sottolineato quindi che "é nata l'idea di cercare di catturare la cooperazione di quelle forze che hanno dimostrato di essere a favore delle riforme".
ICHINO: PROGRAMMA AMBIZIOSO PER DARE SPALLATAPer riformare un mercato del lavoro che "funziona malissimo" Scelta Civica propone "un programma molto ambizioso e incisivo che dia una spallata a questa situazione e che rompa i vecchi equilibri": è quanto ha spiegato Pietro Ichino che, a Milano, ha presentato le linee guida sul tema della lista guidata dal premier Mario Monti. Il programma di Scelta Civica punta a modificare il rapporto di lavoro indeterminato "rendendolo più snello, meno costoso e più flessibile" e a un "piano straordinario" per l'occupazione giovanile "che passa - ha spiegato Ichino - attraverso la creazione di un servizio capillare di orientamento scolastico e all'attuazione del piano europeo Youth Guarantee". Inoltre, Scelta Civica si pone come obiettivo il passaggio dell'occupazione femminile dal 45% al 60% "grazie a una detassazione del reddito femminile non strutturale e permanente ma in vigore fino a quando non si raggiungerà l'obiettivo". "Non intendiamo assolutamente modificare la legge Fornero sull'età pensionabile ma il nostro obiettivo è innalzare il tasso di occupazione tra i 50-60enni".
 
IL REBUS DELL'AUMENTO DELL'ETÀ PENSIONABILE EFFETTIVAAl termine della presentazione del programma su lavoro e welfare Monti ha 'dettato' ai giornalisti presenti una sorta di comunicato stampa per smentire quanto emerso nel corso della giornata. "Nella presentazione delle 'linee di politica di lavoro e welfare e di riforma della Amministrazione pubblica e del programma di governò della lista Scelta civica con Monti per l'ItaliA - ha scandito il premier- non è stata formulata alcuna proposta di aumento dell'età pensionabile. Il riferimento a tale aumento nel testo si riferisce a quanto già adottato nella riforma delle pensioni varata dal governo Monti". In materia di lavoro, "si affianca l'istituzione dell'Aspi (assicurazione sociale per l'impiego) cioè un trattamento di disoccupazione di livello europeo (70% dell'ultima retribuzione) universalmente applicabile a tutti i lavoratori dipendenti". "È possibile e assolutamente necessario ridurre la legislazione nazionale a un codice del lavoro, integrato nel codice civile, composto da un numero limitato di articoli, leggibile e comprensibile direttamente dai milioni di persone interessate alle sue applicazione e traducibile in inglese".